Juan Carlos Ferrero ha raccontato il suo stato d’animo dopo la separazione da Carlos Alcaraz, con cui ha lavorato per sette anni e raggiunto importanti traguardi. In un’intervista a Marca, Ferrero ha spiegato le ragioni della rottura e ha parlato delle sue prospettive future, senza escludere nessuna possibilità.
Separazione da Alcaraz: le motivazioni
Ferrero ha descritto il momento come “difficile” e ha spiegato: “Vivevamo tutto con grande intensità. In questo periodo io sono ferito, ogni cosa ha bisogno di tempo per essere elaborata ed immagino che mi farà male vederlo giocare nei tornei. Ero innamorato del suo modo di giocare, ha un carisma impressionante. Sarà difficile non vederlo giocare dalla tv, spero di trovare la forza per diventare un suo tifoso in più”. Ferrero ha aggiunto che la decisione è arrivata di comune accordo: “Non essere d’accordo su alcuni punti non inficia sul nostro rapporto di amicizia, per questo non chiudo la porta ad un possibile ritorno con lui. Gli auguro tutto il meglio e ha le possibilità per diventare il migliore della storia”.
Ipotesi Sinner e futuro
Ferrero ha dichiarato di non voler pensare al futuro nell’immediato, ma non esclude nessuna ipotesi: “Se arrivasse un’offerta di Sinner ci penserei, perché è un giocatore straordinario, ma ora devo aspettare che il dolore passi. Se avrò altre opportunità le valuterò, ma dopo otto anni senza mai fermarmi, essere a casa è qualcosa che si apprezza. Qualche proposta è già arrivata, ma la mia testa è ancora ferma a Carlos. Oggi sarebbe impossibile riprendere ad allenare”. Ferrero ha sottolineato che la separazione non è stata dovuta a motivi economici e ha espresso orgoglio per il percorso fatto insieme ad Alcaraz.
Il nuovo ruolo di Samuel Lopez
Sarà Samuel Lopez a proseguire il lavoro iniziato da Ferrero con Alcaraz. Ferrero ha spiegato: “Avevamo inserito la sua figura proprio per evitare che il rapporto tra di noi si usurasse, vedere tutto da un’altra prospettiva ci ha fatto bene. Samuel lo conosce e ha l’esperienza per gestirlo. Conosco Samuel da tanti anni e gli ho lasciato la porta aperta, se avesse voluto continuare, farlo è per lui un premio per il lavoro che ha svolto in questi anni. Con lui volevo essere comprensivo e non egoista, anche se non posso dire che non faccia male”.
