Buen Camino di Checco Zalone è il film italiano più costoso del 2025: budget record e botteghino da primato

Il nuovo film di Checco Zalone, "Buen Camino", si distingue come la produzione cinematografica più costosa del 2025, con un budget di 28 milioni di euro.

Buen Camino si impone come il film italiano più costoso tra quelli usciti nel 2025. La nuova commedia interpretata da Checco Zalone e diretta da Gennaro Nunziante ha raggiunto un budget produttivo di 28,1 milioni di euro, una cifra che lo colloca nettamente al vertice del panorama cinematografico nazionale dell’anno. Il dato emerge dalle tabelle pubblicate dalla Direzione generale cinema del Ministero della Cultura e conferma quanto anticipato nei giorni scorsi.

Un investimento importante che trova riscontro anche nei risultati al botteghino. A pochi giorni dall’uscita, Buen Camino ha già superato la soglia dei 30 milioni di euro di incassi, guidando stabilmente la classifica dei film più visti nelle sale italiane e dimostrando ancora una volta la forza commerciale del sodalizio Zalone-Nunziante.

Il confronto con gli altri titoli italiani del 2025 rende evidente il divario. Il film più vicino per dimensioni produttive è La Grazia di Paolo Sorrentino, in arrivo nelle sale il 15 gennaio 2026, con un budget di circa 21 milioni di euro. Una cifra in linea con i precedenti lavori del regista napoletano, che grazie alla distribuzione internazionale può permettersi costi superiori alla media italiana. Basti pensare a Parthenope, che aveva raggiunto i 32,3 milioni di euro di spesa.

Alle spalle di questi colossi si colloca un gruppo di produzioni di fascia medio-alta. Le cose non dette di Gabriele Muccino, in uscita a fine gennaio, ha un budget di 12,4 milioni di euro, mentre Il falsario di Stefano Lodovichi, destinato a Netflix, si attesta sugli 11 milioni. Muccino torna così in sala dopo il flop di Fino alla fine, che a fronte di 11 milioni di costi produttivi aveva incassato poco più di 700 mila euro.

Il botteghino autunnale del 2025 ha restituito un quadro molto eterogeneo. Tra i titoli più forti figurano Oi vita mia di Pio e Amedeo, costato 9,6 milioni e arrivato a oltre 8,4 milioni di incassi, e La vita va così di Riccardo Milani, con 11,2 milioni di budget e quasi 7 milioni al botteghino. Sul fronte opposto spicca il caso di Albatross di Giulio Base, uno dei veri disastri dell’anno: 10 milioni di euro di costi a fronte di appena 36 mila euro di incassi. Anche Tre ciotole, pur apprezzato dalla critica, non ha recuperato l’investimento, fermandosi a circa 2,1 milioni di euro contro 7,4 milioni di spesa.

Guardando alle prossime uscite, i budget restano generalmente più contenuti rispetto a Buen Camino. Agata Christian – Delitto sulle nevi con Christian De Sica ha un costo di 8,1 milioni, Qui non succede niente di Antonio Albanese 8,5 milioni, Un bel giorno di Fabio De Luigi 8,9 milioni. Superano invece i 9 milioni Dio ride di Giovanni Veronesi e Solo se canti tu – L’irresistibile storia di Gigi D’Alessio di Luca Miniero, mentre Bianco di Daniele Vicari arriva a 11,3 milioni.

In questo contesto, Buen Camino rappresenta un’eccezione assoluta: un film che unisce budget record e successo commerciale, confermando Checco Zalone come l’unico autore-attore capace, oggi, di sostenere investimenti di questo livello nel cinema italiano e di trasformarli rapidamente in incassi da blockbuster.

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