Alex Britti rifiuta tour nei palasport: “Non voglio suonare gratis”

Il cantautore romano spiega perché ha detto no a proposte di tour nei palasport, criticando la pratica dei falsi sold out.

Durante una conferenza stampa tenutasi prima del suo concerto alle Terme di Caracalla, Alex Britti ha affrontato il tema dei falsi sold out nel mondo della musica. Il cantautore romano ha rivelato di aver ricevuto in passato proposte per tour nei palasport, che ha deciso di rifiutare. “Anche a me tanti anni fa mi fu proposto di fare un tour nei palasport a cui dissi no”, ha dichiarato Britti, sottolineando l’importanza di essere realistici e di saper dire di no a certe offerte.

Il rischio dei palasport vuoti

Britti ha evidenziato i pericoli legati all’organizzazione di concerti in grandi strutture senza la certezza di riempirle. “Se il palasport non lo riempi, allora ti fai male e poi devi fare 30 concerti gratis per ripagare le varie agenzie che hanno speso per riempirlo”, ha spiegato l’artista. Questa situazione può portare gli artisti a dover esibirsi gratuitamente per compensare le perdite economiche derivanti da eventi con scarsa affluenza.

La responsabilità degli artisti

Secondo Britti, la responsabilità di queste scelte ricade sugli artisti stessi. “Non do la colpa al sistema, nessuno ti obbliga. È una scelta, ma rischiosa”, ha affermato. Ha sottolineato l’importanza di non lasciarsi sedurre dall’idea di suonare in grandi spazi senza avere la certezza di poterli riempire, evitando così di incorrere in situazioni finanziarie difficili.

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