Sandro Giacobbe, una delle voci più riconoscibili della canzone italiana degli anni Settanta e Ottanta, è morto all’età di 75 anni nella sua casa di Cogorno, in provincia di Genova. Da dieci anni combatteva contro un tumore che ne aveva segnato profondamente la vita, pur senza spegnere mai la passione per la musica. Accanto a lui, fino all’ultimo, la moglie Marina Peroni, con cui si era sposato nel 2022 dopo un’unione iniziata nel 2010.
L’esordio e i primi successi
Nato a Genova il 14 dicembre 1949 da una famiglia di origini siciliane e lucane, Giacobbe si avvicinò alla musica giovanissimo. A 16 anni formò il suo primo gruppo, Giacobbe & le Allucinazioni, iniziando a esibirsi nei locali liguri. Dopo l’ingresso in Dischi Ricordi e i primi singoli, arrivò il passaggio alla Cbs, che lo valorizzò soprattutto come autore: sue le canzoni scelte da artisti come Johnny Dorelli.
Il primo grande traguardo personale arrivò nel 1974 con Signora mia, brano che diede il titolo al suo album d’esordio e conquistò il pubblico del Festivalbar. La canzone venne poi scelta come colonna sonora del film di Lina Wertmüller Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, diventando un classico della musica leggera.
Gli anni del boom: dagli occhi di tua madre a Sarà la nostalgia
Dopo il successo di Il giardino proibito e Io prigioniero, che gli valse la Gondola d’Oro di Venezia, il 1976 fu l’anno della consacrazione: Giacobbe partecipò al Festival di Sanremo con Gli occhi di tua madre, classificandosi terzo e imponendosi come una delle voci più amate del decennio.
Gli anni successivi confermarono la sua forza interpretativa: nel 1979 uscì Mi va che ci sei, seguito da hit che sarebbero rimaste nella memoria collettiva. Nel 1982 arrivò Sarà la nostalgia, una delle sue canzoni più amate, ancora oggi considerata un caposaldo della sua produzione.
Nel 1983 tornò a Sanremo con Primavera, mentre nel 1984 conquistò l’estate con Portami a ballare, brano vivacissimo e amatissimo dal grande pubblico.
Un percorso tra musica, impegno e dolore
La carriera di Giacobbe fu costellata anche da un’attività costante nella Nazionale Cantanti, di cui fu prima difensore centrale e poi allenatore, sempre impegnato nella solidarietà.
Sul fronte personale, il cantautore ha affrontato momenti molto duri. Dopo un meningioma che richiese un intervento complesso, dal 2015 si era trovato a combattere contro il cancro alla prostata. Il 16 marzo 2025, ospite a Domenica In, aveva deciso di rendere pubblica la sua condizione:
“Sono chiuso in casa perché dovrei uscire in carrozzina e mi fotograferebbero, quindi voglio dichiarare pubblicamente la mia situazione, in modo che sia io stesso a informare tutti”, aveva detto a Mara Venier.
Il dolore non riguardò solo la sua salute. Nel 2015, ospite di Domenica Live, raccontò in lacrime la malattia del figlio Andrea, colpito da tumore da bambino:
“Un papà non dovrebbe mai sentire che suo figlio ha un tumore ed è in pericolo di vita”, disse allora. Un’esperienza che lo segnò profondamente, pur con un lieto fine: il figlio è poi guarito.
Vita privata e ultimi lavori
Sandro Giacobbe lascia due figli, Andrea e Alessandro, nati dal primo matrimonio. Con Marina Peroni, più giovane di 27 anni e per anni sua corista, aveva condiviso vita e musica, pubblicando insieme nel 2015 il singolo Ali per volare. Nel 2019 aveva dedicato Solo un bacio ai bambini rimasti orfani nel crollo del ponte Morandi. Nel 2023 aveva inciso Lettera al gigante, scritta dal figlio Andrea.
Le cinque canzoni più belle di Sandro Giacobbe
La sua discografia è vasta, ma alcuni brani restano pietre miliari della musica italiana.
Signora mia (1974)
Il primo grande successo personale, diventato anche colonna sonora del film di Lina Wertmüller. Un ritratto ironico e malinconico della società dell’epoca.
Gli occhi di tua madre (1976)
Terzo posto a Sanremo, una ballata intensa diventata un classico immediato.
Il giardino proibito (1975)
Uno dei brani più delicati e narrativi di Giacobbe, tra i più amati dal pubblico.
Sarà la nostalgia (1982)
Un simbolo degli anni Ottanta italiani: melodica, sentimentale, memorabile.
Portami a ballare (1984)
La hit estiva che ancora oggi fa parte della memoria collettiva, tra leggerezza e ritmo.
La musica di Sandro Giacobbe ha attraversato cinquant’anni di storia italiana, raccontando emozioni quotidiane con semplicità e sincerità. Il suo nome resta legato a melodie che hanno accompagnato intere generazioni e che continueranno a farlo, oltre il tempo e oltre la nostalgia.
