Il film “28 Anni Dopo” ha suscitato un acceso dibattito nel Regno Unito a causa del suo finale, che introduce un personaggio ispirato a Jimmy Savile, figura controversa della televisione britannica.
Il personaggio di Jimmy Crystal e il riferimento a Jimmy Savile
Nel finale del film, appare il personaggio di Jimmy Crystal, interpretato da Jack O’Connell. Vestito con una parrucca bionda, una tuta dai colori vivaci e gioielli appariscenti, guida un gruppo di seguaci che sterminano gli infetti con armi insolite come lance e nunchaku. Questa rappresentazione ha suscitato polemiche poiché richiama la figura di Jimmy Savile, noto conduttore televisivo britannico, rivelatosi dopo la sua morte nel 2011 uno dei più prolifici predatori sessuali del Regno Unito. Savile ha abusato di centinaia di vittime, sfruttando la sua fama e il lavoro di beneficenza per avvicinare persone vulnerabili.
Le dichiarazioni del regista Danny Boyle
Il regista Danny Boyle ha spiegato che il personaggio di Jimmy Crystal e la sua “famiglia” sono stati introdotti per reintrodurre il male in un ambiente che era diventato compassionevole. Boyle ha dichiarato: “Il ruolo del personaggio di Jack O’Connell e della sua famiglia, che in realtà sostituisce quella che perde all’inizio del film, è quello di reintrodurre il male in quello che è diventato un ambiente compassionevole”. Ha inoltre sottolineato che il secondo film della serie riguarda la natura del male, e che ulteriori sviluppi saranno affrontati nei successivi capitoli della trilogia.
Reazioni del pubblico e della critica
Il finale di “28 Anni Dopo” ha diviso l’opinione pubblica britannica. Alcuni spettatori hanno apprezzato la scelta audace di affrontare temi complessi e controversi, mentre altri hanno criticato l’uso di un personaggio ispirato a una figura così negativa della storia recente del paese. La critica ha elogiato la profondità e la complessità del film, sottolineando come lo script di Alex Garland affronti tematiche e personaggi spaventosamente reali.