Petrucci difende Torresani e gli azzurrini dopo gli insulti razzisti sui social

Il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro interviene dopo gli insulti razzisti ricevuti dagli azzurrini Under 20, freschi vincitori dell'Europeo.

Dopo la vittoria dell’Italia Under 20 al Campionato Europeo di basket, alcuni giocatori della squadra sono stati bersaglio di insulti razzisti sui social network. Il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, ha espresso solidarietà agli atleti, in particolare a David Torresani, che aveva pubblicato un post di risposta agli insulti.

Solidarietà di Petrucci agli azzurrini 

Petrucci, raggiunto telefonicamente dall’ANSA, ha dichiarato: “Ho letto il commento di David Torresani, il nostro atleta che ha appena vinto la medaglia d’oro al Campionato Europeo Under 20: so cosa voglia dire essere bersagliato da insulti e commenti pesanti sui social network e so anche che in genere a essere oltraggiati sono coloro i quali raggiungono risultati importanti nella propria carriera”. Il presidente si è schierato al fianco degli azzurrini, che avevano replicato agli insulti ricevuti dopo la vittoria contro la Lituania in finale.

Il post di Torresani e la risposta della federazione

 David Torresani aveva scritto sui social: “Grazie per i commenti razzisti, ci avete dato la carica”. Petrucci ha voluto complimentarsi con il giocatore per la sua reazione e ha aggiunto: “Oltre a complimentarmi con David, voglio rassicurarlo sul fatto che chi si permette di pubblicare commenti a sfondo razzista è una persona incolta e disconnessa dal mondo, che vive male la realtà del 2025 e quindi sente la necessità di esprimere il proprio profondo disagio personale in modo così becero e mortificante”.

Reazioni dopo la vittoria europea

Gli insulti sono arrivati all’indomani del titolo continentale conquistato dagli azzurrini. I giocatori hanno scelto di rispondere pubblicamente agli attacchi, ricevendo il sostegno della federazione. Petrucci ha concluso il suo intervento ribadendo la vicinanza agli atleti colpiti dagli insulti.

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