L’atletica italiana non brilla a Budapest, solo due medaglie

Il periodo nero non è ancora alle spalle. Si era visto in batteria e la semifinale lo ha confermato: Marcell Jacobs non ha ritrovato lo spunto vincente di Tokyo 2020 e neppure quello degli europei di Monaco 2022, restando fuori dalla finale dei 100 metri ai mondiali di atletica di Budapest, vinta dall’americano Lyles (9”83) . Il suo 10”05 non è stato sufficiente a garantirgli un posto tra i migliori otto per soli quattro centesimi. “Ma fa parte del gioco, so che non è questo il mio valore e che posso fare molto meglio” ha detto il bresciano nativo di El Paso, adesso concentrato sulla staffetta 4x100 che da outsider potrebbe regalarci qualche sorpresa.

Finisce tra le lacrime anche il mondiale di Larissa Iapichino arrivata in Ungheria forte dei recenti successi in Diamond League e invece solo quinta in finale con 6.82 mt, ad appena sei centimetri dal bronzo, ma lontana dal 7.14 che è valso l’oro alla serba Vuleta.

Le medaglie per l’Italia restano due: l’argento di Fabbri nel getto del peso e il bronzo di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia. L’altra unica ambizione realmente da podio sarebbe quella di Gianmarco Tamberi nell’alto, ma il campione olimpico si è qualificato alla finale con il brivido superando 2.28 mt all’ultimo salto. Vedremo se la carica agonistica lo sosterrà martedì sera aiutandolo ad andare oltre i limiti attuali. D’altronde contro Barshim può andarti bene una volta.

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