De Giorgi: “Tennis e pallavolo, risultati frutto di anni di programmazione”

Il ct della nazionale di pallavolo Ferdinando De Giorgi parla dell'importanza della programmazione nello sport italiano, citando l'esempio di tennis e pallavolo durante un incontro con studenti a Foggia.

Ferdinando De Giorgi, ct della nazionale di pallavolo, ha sottolineato l’importanza della programmazione nello sport italiano, prendendo come esempio tennis e pallavolo. L’occasione è stata un incontro con studenti e studentesse del liceo classico Lanza di Foggia, dove De Giorgi ha raccontato la sua esperienza e il percorso che ha portato la pallavolo italiana ai vertici.

La programmazione nello sport italiano 

“Non possiamo paragonarci al movimento del calcio, però siamo sport che hanno programmato e lavorano. Non è scoppiata ora la pallavolo o il tennis. Per quanto riguarda la mia disciplina sono anni che il lavoro della federazione e l’attenzione ai giovani del territorio hanno consentito di avere una nazionale competitiva”, ha dichiarato De Giorgi. Il ct ha evidenziato come i risultati attuali siano il frutto di un lungo percorso e di investimenti nella crescita dei giovani.

L’esempio del tennis italiano

 De Giorgi ha poi fatto riferimento al tennis, spiegando: “Lo stesso ha fatto il tennis una decina di anni fa e oggi ha sette, otto giocatori e giocatrici di altissimo livello”. Secondo il ct, il successo di atleti come Sinner non è un caso isolato: “Sinner sarebbe uscito anche in mezzo al deserto, ma il problema non era Sinner ma dare una quantità di giocatori”. De Giorgi ha sottolineato che la forza di un movimento sportivo si misura nella capacità di produrre più talenti, non solo singoli campioni.

L’importanza della formazione e del sacrificio 

Durante l’incontro, De Giorgi ha raccontato anche il suo legame con Foggia e il percorso di studi: “C’è un legame forte con questa città perché qui ho frequentato l’Isef, poi Scienze motorie e sono nell’organigramma di Scienze motorie per giochi sportivi. Sono stati anni importanti. Ricordo le mie trasferte in treno Lecce-Foggia per frequentare le materie cosiddette di sbarramento, già giocavo in serie A, ma fino al mercoledì ero impegnato negli studi. Quindi viaggiavo, studiavo e giocavo. È quello che bisogna dire e raccontare ai ragazzi”. De Giorgi ha infine ribadito l’importanza di continuare a imparare e a prepararsi: “C’è sempre da imparare, mettersi nella posizione di crescere e di cambiare. Allenare e allenarsi perché bisogna essere preparati, prepararsi bene per preparare”.

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