Calcio, i soldi degli arabi fanno gola, i campioni non più restii a trasferirsi

Gli arabi fanno sul serio. E dopo Marcelo Brozovic pescano ancora dal campionato italiano. Con un’offerta da 40 milioni avrebbero, infatti, convinto il presidente della Lazio, Lotito a lasciare andare Sergej Milinkovic Savic che -dopo otto anni- sperava in una chiamata della Juventus e invece, se non ci saranno intoppi, sarà un nuovo giocatore dell’Al Hilal. Rispetto ai bianconeri, il club di Riad ha qualche scudetto in meno (diciotto i titoli vinti nella Saudi Pro League) ma un portafoglio certamente più ricco. Il centrocampista serbo -che avrà come compagno di squadra l’ex Napoli, Koulibaly- firmerà un triennale da 25 milioni netti a stagione, cifre irrinunciabili.

La valanga di soldi immessa sul mercato dagli arabi, secondo alcuni osservatori internazionali, serve a spostare l’attenzione da temi ben più importanti come il rispetto dei diritti umani e la condizione delle donne, ma indubbiamente sta influenzando la campagna trasferimenti dei club europei. Chi più chi meno, si attende un’offerta per un suo calciatore e ormai non si tratta più di campioni a fine carriera, anche i big attuali (da Salah a Saint Maximin, per non parlare di Pogba) non sono insensibili al richiamo dei petrodollari. Sui piatti della bilancia, la competitività al livello più alto e il prestigio di campionati e coppe, e una montagna di denaro che farà vivere bene le prossime quattro o cinque generazioni di famiglia. Scelta decisamente non facile per l’orgoglio di un calciatore, ma che hanno compiuto senza troppi rimpianti gente come Benzema, Kantè, Firmino, Mendy, Ruben Neves e prima di loro, sua maestà Cristiano Ronaldo.

Solo l’argentino Messi, che dalla proprietà qatariota del Psg aveva già guadagnato, ha preferito il buen retiro americano rispetto al Golfo.

Foto: Corriere della Sera

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