Buffon: “Abbiamo fatto la scelta migliore” su Gattuso ct della Nazionale

Gigi Buffon parla del futuro della panchina azzurra e lascia intendere la scelta di Rino Gattuso come nuovo ct. Le sue dichiarazioni arrivano durante gli Europei Under 21 in Slovacchia, dove segue gli azzurrini di Nunziata.

Gigi Buffon, capo-delegazione della Nazionale, ha parlato dalla Slovacchia dove sta seguendo gli azzurrini agli Europei Under 21. Sollecitato in diretta Rai sul futuro della panchina azzurra, Buffon ha lasciato intendere che la scelta del nuovo commissario tecnico sarebbe ormai definita.

Buffon su Gattuso ct: “Abbiamo fatto la scelta migliore”

 “Aspettiamo… Stiamo lavorando, abbiamo lavorato ed attendiamo gli ultimi dettagli. Con il presidente e tutta la federazione abbiamo avuto giorni abbastanza densi e pieni di momenti di ogni tipo. Credo che alla fine abbiamo fatto la scelta migliore”, ha dichiarato Buffon. Secondo alcune fonti, Buffon avrebbe così indirettamente annunciato Rino Gattuso come nuovo ct della Nazionale, lasciando intendere che l’ufficialità potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

Ripartire dopo i momenti difficili

Buffon ha poi parlato del momento della Nazionale e della necessità di ripartire dopo le difficoltà. “Si riparte da dove si è sempre ripartiti dopo momenti un po’ bui, cercando di pungolare noi stessi sul nostro ruolo e su quello che dovremo esercitare sui ragazzi e sugli allenatori. Quello che realmente interessa è evitare di fare figure non da Italia. Vincere è diventato ormai difficile con chiunque ma tra perdere e perdere in una certa maniera c’è differenza. Si può intervenire con alcuni accorgimenti”, ha aggiunto l’ex portiere.

L’importanza dell’appartenenza e della sofferenza

 Buffon ha commentato anche la vittoria degli azzurrini di Carmine Nunziata, sottolineando come la sofferenza possa trasformarsi in fiducia ed entusiasmo. “La sofferenza, se vinci, spesso si trasforma in fiducia ed entusiasmo”, ha spiegato Buffon. Prima della partita, Buffon aveva chiesto ai ragazzi “di dimostrare che si gioca con senso di appartenenza e attaccamento alla maglia. Alcune volte sembra che ci siano alcune squadre messe lì con 11 giocatori che pensano al proprio orticello”.

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