Il ministro dello sport Andrea Abodi ha espresso perplessità riguardo le modalità con cui si è consumato l’addio al commissario tecnico della Nazionale. Secondo Abodi, non è solo una persona a dover riflettere, ma l’intero sistema sportivo italiano. "Chi deve riflettere non è solo una persona, è un sistema, perché quando un presidente federale viene eletto con il 98% sono tutte le componenti che devono capire come dare un contributo per cambiare qualcosa che non è solo il cambio dell’allenatore ma un cambio culturale, di un approccio e comportamentale", ha dichiarato il ministro.
Il ruolo del presidente federale
Abodi ha sottolineato che il presidente federale è il più esposto in situazioni di crisi e deve rispondere delle decisioni prese. Tuttavia, in questo caso, a pagare è stato l’allenatore. "Poi il presidente federale è il più esposto e risponde – sottolinea il ministro -, mentre a pagare in questo caso è l’allenatore", ha affermato Abodi. Le valutazioni tecniche non sono state commentate dal ministro, ma ha evidenziato che le modalità dell’addio lasciano perplessi. Questo suggerisce che ci sia un bisogno di riflessione più profonda all’interno delle istituzioni sportive.
Necessità di un cambiamento culturale
Il ministro ha insistito sulla necessità di un cambiamento culturale nel sistema sportivo italiano. Secondo Abodi, il problema non si risolve semplicemente cambiando l’allenatore, ma richiede un approccio più ampio e un cambiamento comportamentale. "Le modalità con cui si è consumato il distacco lasciano perplessi", ha ribadito Abodi, sottolineando che il cambiamento deve coinvolgere tutte le componenti del sistema sportivo. Questo implica una revisione delle dinamiche interne e un impegno collettivo per migliorare l’approccio e le pratiche all’interno delle istituzioni sportive italiane.