Sanremo 2026: i temi delle canzoni dei 30 Big in gara

Un'analisi dei contenuti delle canzoni presentate dai 30 artisti in gara al Festival di Sanremo 2026, con focus su amore e rinascita.

Amore, ossessioni, rinascite personali, ironia e uno sguardo attento sulla società contemporanea. I 30 Big di Sanremo 2026 hanno svelato i titoli e i temi dei brani che si sfideranno sul palco del Teatro Ariston dal 24 al 28 febbraio, componendo un mosaico emotivo che attraversa fragilità, speranze e desiderio di riscatto. L’amore domina in tutte le sue forme, ma non mancano riflessioni sulla distanza nell’era digitale, sulla crescita individuale e sul bisogno di connessione autentica. Accanto ai brani intimi e autobiografici, trovano spazio ironia, girl power e la carica dei rapper, pronti a raccontare i cambiamenti della società.

Raf – “Ora e per sempre”
Alla quinta partecipazione, Raf sceglie un registro personale. “Voglio divertirmi con più serenità e relax”, ha dichiarato. Il brano è “molto autobiografico” e racconta “la storia di un amore nato alla fine degli anni ’80… un amore che passa attraverso gli anni”.

Tredici Pietro – “Uomo che cade”
Debutto all’Ariston per il rapper, che porta un brano sul percorso umano: “La canzone parla di questo: del cadere e del rialzarsi”.

Tommaso Paradiso – “I romantici”
Con una lunga carriera alle spalle, Paradiso firma “una semplice dedica d’amore alle persone che amo, ovvero i romantici”. “Soprattutto di questi tempi, non guasterebbe tornare ad essere un po’ più romantici”.

Patty Pravo – “Opera”
Ironica e profonda, Patty Pravo presenta un brano che è una metafora: “È un sogno che si chiama Opera, perché tutti noi siamo delle opere d’arte. E speriamo in un grande amore”.

Fulminacci – “Stupida sfortuna”
Alla seconda partecipazione, descrive il brano come “un percorso a ostacoli… una passeggiata solitaria”, tra ricerca e memoria.

Luchè – “Labirinto”
Il rapper debutta a Sanremo con una metafora potente: “Il labirinto rappresenta la ricerca di una via d’uscita” da pensieri ossessivi e situazioni tossiche.

Arisa – “Magica favola”
Il ritorno all’Ariston è carico di emozione. Il brano racconta “una vita che si evolve… ma che a un certo punto ritrova la genuinità della bambina”.

Serena Brancale – “Qui con me”
Terza partecipazione per l’artista, che porta “una lettera alla persona più importante della mia vita”, lasciando misteriosa l’identità del destinatario.

Enrico Nigiotti – “Ogni volta che non so volare”
Un “flusso di coscienza che attraversa la vita”, dove toccare il fondo diventa necessario per risalire.

LDA e AKA 7even – “Poesie clandestine”
Debutto in coppia con un brano che racconta “un amore viscerale, ma quasi fuggitivo”.

Malika Ayane – “Animali notturni”
Un omaggio al mondo invisibile: “Gli animali invisibili siamo tutti noi”.

Mara Sattei – “Le cose che non sai di me”
Una storia d’amore intensa, definita dall’artista come “veramente magica”.

Sayf – “Tu mi piaci tanto”
Debutto assoluto con una canzone che è “una fotografia del mio stato d’animo e di quello che penso della società”.

J-Ax – “Italia Starter Pack”
Prima volta da solista e tanta ironia. Il brano è “quello che ti serve per iniziare in Italia”.

Fedez e Marco Masini – “Male necessario”
Un incontro artistico che diventa riflessione: “Le tempeste affrontate nella vita possono essere anche delle opportunità”.

Levante – “Sei tu”
Un racconto del desiderio e della forza dell’amore, fatto di sensazioni fisiche ed emotive.

Samurai Jay – “Ossessione”
Debutto con un brano che parla del “motore che muove tutto: l’ossessione per la musica, per l’amore e per la vita”.

Ermal Meta – “Stella stellina”
Una canzone “di speranza e di resistenza”, che guarda il mondo attraverso gli occhi di una bambina.

Elettra Lamborghini – “Voilà”
Energia e leggerezza: “Si balla, bisogna muovere il ‘bumbum’, bisogna essere felici in questa vita”.

Eddie Brock – “Avvoltoi”
Debutto con un brano che racconta “un amore struggente e della capacità di riconoscerlo”.

Dargen D’Amico – “AI AI”
Misterioso e sperimentale, il brano gioca con il tema dell’intelligenza artificiale e della “musica biologica”.

Nayt – “Prima che”
Una riflessione sulla distanza moderna: “Oggi siamo sempre più distanti nonostante il web”.

Bambole di Pezza – “Resta con me”
Rock e girl power per un brano sulla “sorellanza” e sul coraggio di restare unite.

Leo Gassmann – “Naturale”
Un “grido d’amore e un invito ad andare oltre le apparenze”.

Sal Da Vinci – “Per sempre sì”
Il ritorno dopo 17 anni con una canzone che celebra “la più grande promessa che si possa fare nella vita”.

Maria Antonietta e Colombre – “La felicità e basta”
Una dichiarazione netta: “La felicità non è una gara… è un diritto di tutti”.

Michele Bravi – “Prima o poi”
Uno sguardo delicato “sugli inadeguati, sulle persone che si sentono fuori posto”.

Ditonellapiaga – “Che fastidio”
Ironia pungente per un brano diretto e tagliente.

Chiello – “Ti penso sempre”
Debutto sanremese con una canzone che racconta “una mente sospesa tra l’inizio e la fine di qualcosa”.

Francesco Renga – “Il meglio di me”
Chiude la gara un brano autobiografico, “un’importante riflessione sulla crescita personale” e sulle fragilità.

Sanremo 2026 si preannuncia così come un festival dei sentimenti, capace di unire generazioni e linguaggi diversi, tra introspezione, ironia e voglia di rinascere.

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