Tra i protagonisti più attesi della finale e uno dei favoriti per la vittoria, Brunori Sas ha presentato il suo brano “L’albero delle noci”. Il cantautore calabrese, al suo esordio come concorrente al Festival, ha portato sul palco dell’Ariston una canzone che esplora temi profondi legati alla paternità e alla trasformazione personale.
Il brano
“L’albero delle noci” è un brano ispirato alla recente esperienza di Brunori Sas come padre. La canzone affronta la gioia e la rivoluzione interiore che una nuova nascita porta con sé, evidenziando come la nascita di un figlio possa rappresentare una rinascita per il genitore stesso. Il titolo fa riferimento a un albero di noci reale, presente nel paese in cui l’artista vive, simbolo di crescita e radicamento. Nel testo, Brunori Sas esprime il senso di inadeguatezza e le paure che accompagnano la paternità, ma anche la bellezza e la felicità derivanti da questa nuova fase della vita. La canzone è un continuo alternarsi tra passato e futuro, ombre e luci, in cui l’artista riflette sulla propria crescita personale e sul desiderio di proteggere la figlia dalle difficoltà del mondo, senza però nasconderle le realtà più dure. Il codice per votare la canzone è: 10
La critica
La critica ha accolto positivamente l’esibizione di Brunori Sas, elogiando la sua capacità di portare sul palco un brano poetico e personale, capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. La profondità del testo e l’interpretazione sentita hanno consolidato la reputazione dell’artista come uno dei cantautori più sensibili e talentuosi del panorama musicale italiano contemporaneo.
Il testo
Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave e tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare