“Ammazzare stanca”: la storia di Antonio Zagari arriva al cinema

Il film di Daniele Vicari, tratto dall'autobiografia di Antonio Zagari, racconta la vita di un giovane cresciuto nella 'ndrangheta che decide di cambiare strada.

“Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino” è il nuovo film di Daniele Vicari, in uscita nelle sale italiane il 4 dicembre 2025. La pellicola, presentata alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Spotlight, è tratta dall’autobiografia di Antonio Zagari, un giovane cresciuto in una famiglia legata alla ‘ndrangheta che decide di cambiare vita.

La storia di Antonio Zagari

Negli anni Settanta, Antonio Zagari vive nel Varesotto, figlio di Giacomo, un boss della ‘ndrangheta calabrese trapiantato in Lombardia. Fin da giovane, Antonio partecipa a omicidi, rapine e sequestri, seguendo le orme del padre. Tuttavia, con il tempo, inizia a manifestare un profondo disagio per la vita criminale: nausea, vomito e tremori lo accompagnano dopo ogni atto violento. In carcere, poco più che ventenne, trova nella scrittura una via di fuga, affidando la sua storia al giornalista Gianni Spartà. Nel 1990, diventa collaboratore di giustizia, contribuendo all’arresto di numerosi affiliati alle cosche. Muore nel 2004 in un incidente motociclistico nella località protetta dove viveva. 

Il film di Daniele Vicari

Daniele Vicari si concentra sulla svolta interiore di Antonio, realizzando un film che mescola pulp, ironia e dramma. La pellicola è interpretata da Gabriel Montesi nel ruolo di Antonio, Vinicio Marchioni nei panni del padre Giacomo, Selene Caramazza come Angela e Rocco Papaleo nel ruolo di don Peppino Pesce. Il film è prodotto da Pier Giorgio Bellocchio e Manetti Bros., con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission. Le riprese si sono svolte tra l’Emilia-Romagna e la Calabria, coinvolgendo location come Bologna, San Lazzaro di Savena, Anzola dell’Emilia, Pianoro, Marzabotto, Grizzana Morandi e Bentivoglio. 

Le parole di Gabriel Montesi

Gabriel Montesi, che interpreta Antonio, ha raccontato ad Avvenire: «Quando ho letto la sceneggiatura non sapevo che fosse una storia vera. Poi ho scoperto Zagari, questa persona che lascia sulla carta una quantità impressionante di parole piene di verità. Era impossibile non approfondirlo». L’attore ha studiato a fondo la vicenda giudiziaria, il memoriale-autobiografia e le poche immagini rimaste di Zagari. «Nei video aveva quei baffi che gli coprivano un po’ la bocca, come se volessero nasconderlo. Mi chiedevo: cosa c’è dietro?». Da quel dettaglio nasce una maschera, ma subito l’attore la scava da dentro: «Ho creato un viaggio psicologico. Ho trovato un assassino che si sente male ogni volta che uccide». 

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