Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 sono ormai alle porte e il Veneto si prepara a essere protagonista di un evento storico. Il governatore Luca Zaia, intervistato su Radio Kiss Kiss, ha raccontato i retroscena dell’organizzazione, le sfide affrontate e l’orgoglio di rappresentare una regione ricca di storia e patrimonio.
Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il Veneto al centro della scena
Durante l’intervista a Good Morning Kiss Kiss, Luca Zaia ha sottolineato con entusiasmo il ruolo centrale del Veneto nelle prossime Olimpiadi Invernali.
“Ci siamo: il 6 febbraio saremo lì, pronti in pista per partire”, ha dichiarato il governatore, spiegando come la regione sia pronta ad accogliere atleti e spettatori da tutto il mondo.
Zaia ha ricordato che il Veneto è l’unica regione al mondo ad aver ospitato due volte le Olimpiadi, nel 1956 e ora nel 2026.
“Mi prendo il merito di aver ideato queste Olimpiadi nelle Dolomiti e di averle portate a casa”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di aver coinvolto anche Verona per la chiusura delle Olimpiadi e l’apertura delle Paralimpiadi.
Il governatore ha poi raccontato come sia stato fondamentale ottenere il riconoscimento del nome “Milano-Cortina” per l’evento:
“È la prima volta nella storia che accade che le Olimpiadi non portino il nome di una sola località. Anche lì dicevano che fosse impossibile, ma alla fine ho detto: ragazzi, non potete venire a fare metà Olimpiadi a Cortina e chiamarle Milano”.
Zaia ha evidenziato il gioco di squadra con la Lombardia e l’innovazione di un’Olimpiade diffusa sul territorio, modello che potrebbe essere replicato anche in futuro.
Le Dolomiti e Cortina: tradizione, innovazione e sostenibilità
Un altro tema centrale dell’intervista è stato il ruolo delle Dolomiti e di Cortina d’Ampezzo, definite da Zaia “la regina delle Dolomiti”. Il governatore ha ricordato che Cortina ospiterà il maggior numero di gare e specialità, tra cui il curling e la discesa femminile:
“Abbiamo il curling; tra l’altro abbiamo già una nostra medaglia d’oro olimpica di curling, cortinese. Poi è importante ricordare che abbiamo la discesa femminile: nel 2019, quando ci siamo spartiti le gare, ho detto che puntavo sulle donne, e la storia mi sta dando ragione, perché abbiamo celebrities internazionali nelle gare femminili questa volta”.
Zaia ha voluto chiarire anche il tema della sostenibilità e della riqualificazione degli impianti:
“Non siamo andati lì con le ruspe a devastare un versante della montagna. Esisteva già la pista da bob, la più vecchia al mondo: la pista di Eugenio Monti del 1928, che era diventata un cadavere eccellente, una vera e propria discarica abbandonata. Abbiamo investito oltre 3 milioni di euro per bonificarla: abbiamo abbattuto 856 alberi e ne pianteremo 10 mila, realizzando un’opera iconica e unica”.
Il governatore ha sottolineato come sia stato scelto di riqualificare ciò che già esisteva, invece di costruire nuovi impianti, dimostrando attenzione all’ambiente e al territorio.
Cerimonie, numeri e orgoglio veneto: uno sguardo al futuro
L’intervista si è conclusa con uno sguardo alle cerimonie inaugurali e di chiusura delle Olimpiadi e Paralimpiadi. Zaia ha spiegato che la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi si terrà all’Arena di Verona, mentre la chiusura delle Olimpiadi sarà un evento di portata mondiale:
“Abbiamo il problema di gestire i capi di Stato, i capi di governo e le grandi autorità del mondo che verranno alla chiusura. Tanto per dirne una: 3 miliardi e mezzo di cittadini del mondo ci vedranno, 2 milioni di persone verranno qui, e l’ultimo studio della banca IIfis dice che il valore aggiunto di queste Olimpiadi è di circa 5 miliardi e 300 milioni di euro”.
Zaia ha poi ricordato con orgoglio i nove siti UNESCO presenti in Veneto:
“Il Veneto è la regione con più siti. Io ci ho sempre creduto: abbiamo nove siti UNESCO, Venezia e la sua laguna, l’Urbs picta a Padova, l’Orto Botanico di Padova, le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, le Dolomiti. Insomma: nove siti UNESCO. Ricordiamolo con orgoglio: l’Italia è il primo Paese al mondo per siti UNESCO, seguita dalla Cina”.
Un messaggio di fiducia e valorizzazione del territorio che accompagnerà il Veneto verso le Olimpiadi del 2026.
