Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto in diretta con noi Vincenzo Servalli, sindaco di Cava de’ Tirreni, borgo della provincia di Salerno.
Cava de’ Tirreni è una città di circa 50.000 abitanti in provincia di Salerno. Il territorio comunale ricade nell’area del Parco regionale dei Monti Lattari e si trova a 198 metri sul livello del mare.
Di fatto la località costituisce una sorta di cerniera di collegamento tra l’Agro nocerino-sarnese e la penisola sorrentina-amalfitana. Cava de’ Tirreni è incastonata tra tanti Comuni diversi, tra cui Nocera Superiore, Mercato San Severino, Baronissi, Saleno, Vietri sul Mare, Maiori e Tramonti.
I primi ad abitare le cosiddette “terre de la Cava” sono stati i Tirreni e per tale motivo nel 1862 l’amministrazione locale ha deciso di mutare il nome della città in Cava de’ Tirreni. I resti più antichi rinvenuti in zona risalgono al IV-III secolo a.C. e sappiamo che l’area era abitata in epoca romana grazie ai resti di alcune ville rustiche.
In seguito, la città è stata occupata dai Longobardi, il cui passaggio è testimoniato da alcune antiche torri. Nel 1011 è stata costruita l’Abbazia della Santissima Trinità, mentre nell’XI secolo l’abate San Pietro I ha eretto il villaggio di Corpo di Cava che rappresenta il primo insediamento moderno del paese campano.
Tra il XIV e il XV secolo si sviluppa il Borgo Scacciaventi che oggi è particolarmente suggestivo per la presenza di portici e palazzi porticati. Nell’agosto del 1394 papa Bonifacio IX eleva il paese a città, la quale viene ribattezzata Cava.
Durante l’Ottocento la florida economica locale subisce una profonda crisi, specialmente nella produzione tessile, a causa dell’introduzione delle prime macchine tessili. A risollevare le sorti di Cava de’ Tirreni sarà poi la coltivazione e lavorazione del tabacco.
Nel 1806 Cetara e Vietri vengono separate dal Comune di Cava che non ha più un affaccio diretto sul mare, mentre nel 1897 è stata inaugurata la ferrovia Nocera-Cava de’ Tirreni alla presenza del re Ferdinando II.
Nella sua storia però la città ha dovuto subire gli effetti distruttivi della natura. Infatti, nel 1954 il borgo viene colpito da una forte alluvione che provoca morti e feriti e nel 1980 è colpito dal terribile terremoto dell’Irpinia.
Oggi Cava de’ Tirreni è anche nota per i cosiddetti sbandieratori, riuniti nell’Associazione Trombonieri Sbandieratori e Cavalieri. Fondato 50 anni fa, l’ente ha un ruolo importante nella promozione del folklore locale.
Luoghi d’interesse di Cava de’ Tirreni
- Abbazia Santissima Trinità: edificio fondato nell’XI secolo dal monaco eremita Alferio Pappacarbone, la cui facciata è stata ristrutturata a metà del Settecento
- Duomo di Santa Maria della Visitazione:la chiesa è stata eretta nel 1587 e dopo i danni causati dal sisma del 1980 è stata riaperta al pubblico solo nel 1999
- Borgo Scacciaventi: è la zona più antica del centro storico e presenta tantissimi porticati e residenze storiche risalenti al Quattrocento e al Settecento
- Monte Castello: è una collina che ospita un castello difensivo costruito forse intorno all’VIII secolo, presso il quale si svolge la festa del miracolo del Santissimo Sacramento
- Parco Naturale Diecimare: area protetta che si estende tra Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino e Baronissi
- Chiesa di Santa Maria dell’Olmo: risalente all’XI secolo, ha la particolarità di ospitare un vero albero al suo interno
- Villa Comunale: costruita nel 1867, la villa si compone di ampi giardini con aiuole, piante ornamentali e una grande vasca
Piatti e prodotti tipici di Cava de’ Tirreni
La gastronomia di Cava de’ Tirreni è sicuramente influenzata dalla cucina della tradizione campana e dalla vicinanza con la Costiera Amalfitana. Una delle ricette tipiche della zona è la pastiera di maccheroni, un dolce preparato con spaghetti, uova, zucchero, cannella, latte e frutta candita.
Altro piatto imperdibile di Cava sono le melanzane alla cioccolata, diffuse in tutta la Costiera Amalfitana e preparate soprattutto a Ferragosto. Invece nel corso delle varie sagre autunnali può capitare di vedere il pan e mev’z, cioè il pane con la milza cotta in aceto e condita con menta e peperoncino.
Infine, un altro dolce tipico cavese è il confettone, chiamato così perché più grande dei confetti. Le sue origini risalgono al Seicento e si tratta di fave di cacao tostate e passate nel cioccolato fondente. Ogni fava viene quindi avvolta in una pasta di zucchero e ricoperta con confettini bianchi, detti diavulilli.