A ventisette anni, Tredici Pietro, all’anagrafe Pietro Morandi, si prepara a calcare per la prima volta il palco del Festival di Sanremo 2026. Nonostante il cognome illustre, il rapper bolognese ha sempre cercato di costruire una carriera autonoma, lontano dall’ombra paterna. La sua partecipazione al Festival rappresenta un traguardo significativo in questo percorso di indipendenza artistica.
Un percorso artistico autonomo
Tredici Pietro ha intrapreso la sua carriera musicale senza sfruttare il nome del padre, Gianni Morandi. Ha evitato le scorciatoie offerte dai talent show, dichiarando: “L’opzione del talent non l’ho mai presa in considerazione”. Il suo stile musicale è caratterizzato da una fusione di generi, spaziando dal rap al rock, fino al soul, riflettendo una continua ricerca di originalità e autenticità. Nel suo ultimo lavoro, “Non guardare giù”, esplora tematiche profonde, invitando l’ascoltatore a sollevare lo sguardo e affrontare la realtà circostante.
La sfida di Sanremo 2026
Dopo un tentativo non andato a buon fine l’anno precedente, Tredici Pietro è stato selezionato tra i Big in gara al Festival di Sanremo 2026. Questa partecipazione segna un momento importante nella sua carriera, permettendogli di presentare la sua musica a un pubblico più ampio. Il rapper ha sempre manifestato il desiderio di affermarsi per le proprie capacità, affermando: “Ho sempre cercato di impormi per quello che sono”.
Le dichiarazioni di Carlo Conti sulle critiche al cast
In seguito all’annuncio dei partecipanti al Festival Carlo Conti ha risposto sottolineando l’importanza di mescolare artisti di diverse generazioni: “La forza di questi ultimi anni di Sanremo è stata mischiare e di allargare il più possibile alle varie generazioni”. Ha inoltre evidenziato come il concetto di “Big” sia relativo, citando l’esempio di Lucio Corsi, che, pur essendo poco conosciuto, ha rappresentato l’Italia all’Eurovision con successo.
