Mahmood: “Nelle canzoni scrivo tutto ciò che non riesco a dire a voce, è come un diario”

Il prossimo 18 ottobre è in partenza il tour nei palazzetti di Mahmood con la tappa di Jesolo. Reduce da un 2024 da sogno, il cantante non vede l’ora di tuffarsi in questo nuovo impegno che lo porterà in giro per l’Italia. Recentemente intervistato da La Repubblica l’artista si è aperto su questo momento logorante, ma ricco di soddisfazioni:

“Da dicembre ho avuto in tutto cinque giorni di vacanza, sono molto provato ma felice, sto facendo le prove con i ballerini e la band e sarà per la prima volta uno spettacolo vero. Fino a oggi ci siamo arrangiati come potevamo anche in base ai luoghi. Eravamo tutti come degli “scappati di casa”, i miei tour passati sono indimenticabili, mi hanno lasciato le emozioni più forti ma immaginando il primo concerto nelle arene, nei palazzetti, faremo una cosa speciale”.

Giunto alla soglia dei 32 anni, Mahmood è evidentemente cresciuto e maturato, anche nella composizione dei suoi brani: “Mi sono molto auto-esaminato e questo mi ha permesso di aprirmi, scoprire nuovi lati di me stesso e di quelli che mi circondavano, mi ha aiutato a dare una chiave più profonda, dettagliata. Nelle canzoni scrivo tutto quello che non riesco a dire a voce, quindi sì, per me è come un diario, con la scusa che è musica quindi nessuno ti può giudicare, giusto? Puoi parlare di altri senza fare nomi.

Mahmood poi esprime il suo pensiero sul futuro e non è certo di riuscire a guardare in avanti con ottimismo: “È un po’ triste, è tutto più arido, asciutto, grigio, io ho paura anche per me, sono spaventato per i prossimi anni che vivrò, ci sono gabbie di cui non ti accorgi. Bisogna prendere grosse decisioni, avere molta forza per dare svolte alla vita, io vorrei andare via, partire, viaggiare, qui a Milano sto sempre a casa, vedo le stesse persone. Sono limitato dall’idea che le persone mi conoscono e io no, è una cosa che ti spaventa”.

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