Noto anche come The Hawk o Rompin’ Ronnie, Ronnie Hawkins ci ha lasciato ieri 29 Maggio all’età di 87 anni. Originario di Huntsville – nell’Arkansas – la sua band The Hawks, che aveva formato ai tempi dell’Università dell’Arkansas e che è stata palestra di molti musicisti come Rick Danko, Levon Helm, Garth Hudson, Richard Manuel e Robbie Robertson, che hanno fatto da spalla al grande Bob Dylan prima di fondare The Band.
La moglie di Hawkins, Wanda, ha confermato la notizia della morte del musicista al The Canadian Press spiegando: “È andato in pace e sembrava bello come sempre”, in un’intervista telefonica. Nel 2002 Hawkins ottenne una stella sulla Walk of Fame canadese a Toronto, e nel 2014 fu nominato anche Ufficiale Onorario dell’Ordine del Canada. L’artista, infatti, viveva in una casa di 6.800 piedi quadrati che chiamò “Hawkstone Manor Estate” sul lago Stoney nel Kawarthas, messa in vendita nel 2017.
La lettera di Robbie Robertson
Al cinquantanovesimo posto nella lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone, anche Robbie Robertson storico membro di The Band ha voluto salutare l’amico e l’artista Ronnie Hawkins attraverso una lunga lettera, accompagnata da una loro foto, postata su Facebook:
“Ho avuto un tuffo al cuore quando ho letto che The Hawk – “Il Falco”, ndr – era volato via. La storia di The Band è iniziata con Ronnie Hawkins. Era il nostro mentore. Ci ha insegnato le regole della strada. È stato lui a portarmi dal Canada giù al Delta del Mississippi quando avevo 16 anni. Ha registrato due mie canzoni, pensava avessi talento. Mi ha fatto provare a suonare chitarra e basso, ma c’era un problema: ero troppo giovane per suonare nei club, non avevo alcuna esperienza, non ero ancora un musicista sufficientemente bravo e non c’erano canadesi nei gruppi Southern rock e rock’n’roll dell’epoca. Mi sono esercitato fino a consumarmi le dita e alla fine, contro ogni previsione, mi ha preso. Ron era orgoglioso di avere musicisti di alto livello nel suo gruppo. Siamo stato io e Levon Helm, il suo batterista negli Hawks, a convincerlo a ingaggiare Rick Danko a basso e voce, Richard Manuel a piano e voce e Garth Hudson a organo e sax. La combinazione di questi musicisti era qualcosa di magico. Ronnie è stato il padrino, l’uomo che ha fatto sì che tutto ciò accadesse. Ci faceva provare di continuo fino a notte fonda. Non ci piaceva, ma facendolo siano diventati sempre più bravi. Era il nostro obiettivo, che ne fossimo consci o meno. Dopo aver lasciato Ron ed esserci messi in proprio, abbiamo iniziato a suonare con Bob Dylan. Gli Hawks sono diventati The Band e il resto come si suol dire è storia. Ma tutto è iniziato con Ronnie Hawkins. Non era solo un grande artista e un performer e bandleader eccezionale. Aveva anche un suo senso dell’umorismo ineguagliabile. Era spassoso e unico. Sì, Dio ne ha fatto uno solo del suo stampo. Vivrà per sempre nei nostri cuori. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Che sia benedetta la sua anima.”