Clementino: “Con Grande Anima mi sono messo a nudo. È il mio disco più vero”

Grande Anima è il nuovo album di Clementino, in uscita il 25 luglio per Epic/Sony Music: un progetto maturo, personale e profondamente introspettivo. In 15 tracce il rapper campano racconta la sua rinascita spirituale, le lotte contro le dipendenze, l’amore, le radici e la fede. Un viaggio musicale che unisce rap, funk, ballad napoletane e spiritualità, con ospiti come Settembre, Negrita e Gigi D’Alessio. Un “cantautorap” autentico, che segna la piena evoluzione artistica di Clementino.

Con Grande Anima – in uscita il 25 luglio per Epic/Sony Music – Clementino compie un salto decisivo nella sua evoluzione artistica: si spoglia delle maschere, abbandona ogni filtro, e racconta se stesso. In quindici tracce il rapper campano, volto amato anche della TV grazie a The Voice Senior e The Voice Kids, ripercorre, in un’intervista a L’Avvenire, i passaggi più delicati e significativi della sua vita: le cadute, le rinascite, l’amore, la fede, le radici. E lo fa con una sorprendente vena cantautorale, senza mai rinunciare all’anima rap.

Il viaggio di un’anima che si risveglia

Il disco si apre con Risveglio spirituale, manifesto di un percorso interiore iniziato lontano da casa:
«Mi piaceva proprio l’idea di iniziare il disco con un risveglio. Un risveglio dell’anima, del corpo e della mente, per dire: ok, adesso sono sveglio, capiamo chi siamo, dove andiamo. Negli ultimi anni ho scoperto la meditazione e mi ha aiutato tantissimo. Ho viaggiato tanto, ho letto molti libri, ho fatto meditazione in Costa Rica, in India, in Giappone. Il disco racconta un percorso: prima il risveglio, poi la mia storia – con le difficoltà, le dipendenze – e infine l’amore, per la mia fidanzata, per la mia città, per la mia famiglia. È un cerchio che parte da Napoli, gira il mondo, e ritorna a Napoli».

La fede e l’universo

Al centro di tutto, una spiritualità ampia, libera, personale:
«Mia madre va tutti i giorni in chiesa. Io qualche volta, ma credo in una forza più grande, che chiamo “universo”. Per me è Dio, è Gesù, è Buddha. Rispetto tutte le religioni. In Costa Rica ho vissuto una cerimonia sciamanica cristiana: lì ho scritto Risveglio. Durante la meditazione entri in trance, ti fermi, respiri, e vedi i tuoi problemi da un altro punto di vista. Non è che spariscono, ma li affronti in modo diverso. Ed è lì che ho capito di dovermi fermare e ripartire».

Le radici e l’impegno

Cresciuto tra Cimitile e Nola, Clementino non ha mai tagliato il legame con la sua terra, anzi:
«Assolutamente. Ho fatto beneficenza ai bambini in Etiopia al seguito dei missionari, ho suonato per Papa Francesco, ho partecipato con la Nazionale Cantanti. Sono molto sensibile su certi temi, come la salute dei bambini, la Terra dei fuochi e il rispetto per gli animali. Tutto questo lo devo a mia mamma. È lei che mi ha insegnato a dare una mano agli altri. Fa teatro coi bambini in chiesa. È da lei che ho preso».

Un album, una confessione

In Sorridi e vuoi fumare si affronta il tema delle dipendenze, tratto vissuto in prima persona:
«Si esce solo se lo scegli tu. Nessuno può costringerti. Io l’ho scelto, ho deciso di entrare in comunità. Ho riscoperto la bellezza della vita vera. Non voglio fare il santo, ma posso raccontare la mia esperienza. E dire ai ragazzi: non serve fare il criminale per avere un futuro. Se vuoi, puoi diventare anche un cantante».

Il passaggio al “cantautorap”

Il disco segna anche una svolta musicale:
«Sono diventato un “cantautorap”. A 43 anni non posso essere quello di 20 anni fa. Ho scoperto di avere anche una penna da cantautore. Per questo ho cercato featuring non scontati, da Settembre ai Negrita a Gigi D’Alessio. Ho cercato suoni nuovi, testi che raccontano davvero chi sono oggi».

Totò, il clown e le maschere

In Il codice dell’anima compare un monologo di Totò, figura per Clementino profondamente simbolica:
«Quando ho ascoltato il suo monologo del clown, ho pensato: “sta parlando di me.” Tutti si aspettano che io faccia ridere, ma nessuno sa davvero cosa ho dentro. Totò diceva: “Signore, manda qualcuno che faccia ridere me come io faccio ridere gli altri.” Anche a me Dio o chi per lui ha mandato qualcosa: la meditazione, i libri, il tempo per respirare. E con questo ho ricominciato a sorridere».

Verne, Hillman e la lettura come cura

Fra le nuove passioni, anche la lettura:
«Jules Verne, su tutti. Mi ritrovo nel suo modo di raccontare le cose importanti con leggerezza. Ho comprato e letto tutti i suoi libri. Poi James Hillman, il suo Codice dell’anima ha ispirato il disco. Ora sto leggendo La forza del carattere. E Joe Dispenza, il suo Tu sei il placebo è un libro che tutti i ragazzi dovrebbero leggere».

I prossimi sogni: un film e Sanremo

La voglia di sperimentare continua:
«Un film da protagonista. Un film comico, ma con un fondo di verità, alla Benigni. Magari con la regia di Gennaro Nunziante. Mi piacerebbe molto».

E su Sanremo?
«Sì, mi piacerebbe moltissimo. Ho scritto 120 canzoni negli ultimi due anni. Qualcosa tireremo fuori».

Clementino è pronto a portare in tour la sua Grande Anima: due date già annunciate – il 20 novembre al Fabrique di Milano e il 28 dicembre al Palapartenope di Napoli – e a settembre lo vedremo su Rai1 in Jukebox – La notte delle hit. Ma soprattutto, lo ritroveremo con una nuova consapevolezza. 

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