Arisa rivela: “Sono stata vittima di bullismo, ma ho fatto della mia diversità un punto di forza”

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica Arisa ha aperto il suo cuore su alcuni temi personali come il suo passato e la nascita della canzone Canta ancora, composta per il film Il ragazzo dai pantaloni rosa che racconta di Andrea Spezzacatena, ragazzo che nel 2012 si è tolto la vita a causa dei numerosi episodi di bullismo subiti a scuola.

A proposito della sua giovinezza in Basilicata la cantante ricorda: “Sono cresciuta in campagna, con una direzione molto concreta. Siamo persone che hanno la cultura della terra, del lavoro, del sacrificio. Non ci aspettiamo mai nulla da nessuno, sappiamo che dobbiamo rimboccarci le maniche”.

Per quanto riguarda la pellicola Il ragazzo dai pantaloni rosa l’artista ammette di essere stata vittima di bullismo, ma di avere imparato a trarre forza dalla sua diversità:

“Quando ho letto il copione ho pianto tanto. Ho vissuto gli anni della scuola, ho vissuto la fiducia che viene riposta in qualcuno e che poi viene tradita. Sono stata bullizzata, ma non è stato il cruccio della mia vita. Sono sempre stata fatalista, anche con le cose negative che mi succedevano. L’ho sempre presa con filosofia”.

Infine, Arisa spiega di avere scritto Canta ancora in un momento molto delicato della sua vita, ovvero quando sua madre era impegnata a combattere una malattia:

“Il brano l’ho scritto in un momento in cui mia madre non stava bene. Non sapevo come affrontare questa cosa, è difficile diventare genitori dei genitori, non sai come stare vicino. La gente immagina che noi personaggi famosi abbiamo vite bioniche, invece abbiamo famiglie, una vita normale, siamo fatti di carne, ossa e ciccia. E cellulite”.

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