Stefano Maiolica: “Essere fuorisede è un vero e proprio stato d’animo”

In Dedikiss Marco e Raf hanno avuto ospite in diretta Stefano Maiolica, conosciuto sui social come “UnTerroneaMilano” e vero punto di riferimento per tutti i fuorisede d’Italia.

Noi oggi stiamo parlando di fuorisede e abbiamo voluto fare un invito ad un nostro amico perché se parliamo di questo argomento, non possiamo non chiamare Stefano. Lui è UnterroneaMilano, sicuramente qualcuno di voi lo seguirà sui social in quanto è la testimonianza di una persona che dal sud è andata a vivere al nord. Ciao Stefano, buon pomeriggio!

Ciao ragazzi, buon pomeriggio! Grazie per l’invito a parlare di noi fuorisede.

È importante parlarne. La puntata è dedicata appunto ai fuorisede. Stefano tu sei stato fuorisede. Ci saranno tantissimi ascoltatori fuorisede che ci stanno sentendo in questo momento e che stanno affrontando delle sfide che magari hai vissuto anche tu. Costi accessibili o stanze che costano molto di più. O semplicemente il problema di trovare un posto nel mondo in un’altra città. Dicci la tua!

Io sono ancora fuorisede perché la gente pensa che lo sia soltanto lo studente, mentre si tratta di uno stato d’animo. Fin quando non tornerò a casa sarò per sempre fuorisede. Dico sempre che è come la palestra. Bisogna tenersi in allenamento per imparare ad allenare il cuore ad oscillare tra le due vite che abbiamo. La vita di noi bambini cresciuti nella nostra terra e poi noi adulti che ci andiamo a costruire la nostra indipendenza, il lavoro. È difficile perché quando torni a casa ritorni bambino e quando torni a Milano sei adulto. Alla fine sei tutto e niente. È confusionario essere fuorisede. È difficilissimo ragazzi.

Tu vieni da Salerno e il fatto di vivere in una grande città come Milano che cosa ti ha insegnato, considerando che ti sei spostato nel nord Italia?

La cosa più bella è che mi ha ridimensionato. Quando sono arrivato a Milano mi sono sentito piccolo e in un contesto in cui c’erano tante persone come me e sognatori che venivano da fuori per realizzare degli obiettivi e dei sogni. E quindi mi sono detto “ok, qui devo dare il massimo per poter scalciare e realizzare anche io i miei sogni”. Questo mi ha stimolato a fare tanto. Al contrario, la cosa negativa è che forse ti stimola un po’ troppo questa competizione e frenesia. Questa voglia di dover sempre produrre. Quando torno a Salerno e sto una settimana fermo, sento che sto sbagliando perché non sto producendo, ma in realtà non è così.

Stefano tu stai sviluppando un nuovo format. Cioè non stai più raccontando solo la tua vita fuorisede, ma anche quella di tanti altri fuorisede di altre città. E allora prima di salutarci che consiglio ti senti di dare a tutti i fuorisede all’ascolto?

Il consiglio principale è di comprendere che si può vivere con il cuore in due parti diverse. Si può amare sia la nostra parte infantile, che la nostra parte adulta. Devono imparare a convivere dentro di noi. Quindi non soffriamo troppo per la nostalgia di casa per la frenesia della vita, ma cerchiamo di trovare il nostro equilibrio tra queste due realtà che sempre conviveranno dentro di noi.

Stefano grazie per quello che fai per i fuorisede. Ci piaceva avere una testimonianza di qualcuno che lo racconta anche sui social. Alla prossima e kiss kiss a te!

Ciao ragazzi!

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