Niall Horan a Kiss Kiss: “The Show il mio album più maturo. Amo l’Italia, ci vivrei!”

Niall Horan è stato ospite su Radio Kiss Kiss, parlandoci del suo ultimo album, della sua passione per la musica e lo sport, e tanto altro!

In Io, tu e il weekend, Stefano e Lucilla hanno intervistato Niall Horan.

Abbiamo un grande ospite, anche perché il 17 febbraio è uscito il singolo "Heaven", che anticipa "The Show", il suo terzo album da solista. Una star da oltre 80 milioni di dischi venduti, è con noi Niall Horan!

«Ciao ragazzi

Il singolo che sta riscuotendo un grande successo in tutto il mondo è stato anticipato su TikTok generando oltre 100 milioni di views. TikTok è diventato un po' il test, il punto di riferimento per rivelare all'artista l'effetto che il pezzo fa sulle persone?

«Sì, è un sentimento fantastico, è per questo che scriviamo musica. Vedere la reazione delle persone è bellissimo, ti fa vedere sia se la canzone è buona e sia se la gente viene coinvolta, che è un'emozione grandiosa. Mi fa venire voglia di girare il mondo e incontrare queste persone.»

Parlando di questa canzone, hai dichiarato: "una cosa che ho imparato nel corso degli anni è che la società ama farci pressione per raggiungere un obiettivo, ad esempio determinati traguardi entro i 30 anni". Tu hai quasi 30 anni, cosa significa avere quest'età nel 2023?

«Non lo so ancora! [ride, ndr] Alla mia età c'è tanta gente che si sposa, che fa questo, che fa quello. Mi sento come se in molti pensassero che se non raggiungi questi obiettivi nella vita tu abbia fallito su tutta la linea. Non credo sia un bel modo di vivere.»

Un assenza durata tre anni, cosa hai fatto in questo periodo?

«Per un anno e mezzo o forse di più c'è stata la pandemia. In quel momento mi sono seduto e ho aspettato che il mondo riaprisse. Ho scritto delle canzoni durante il lockdown, poi quando tutto ha riaperto le ho registrate come si deve. Sono molto emozionato, perché è passato molto dall'ultima volta che sono salito sul palco e che ho incontrato i fan. Voglio di nuovo vedere tutti e viaggiare per il mondo.»

Cosa avrà di diverso "The Show" rispetto ai tuoi altri lavori da solista?

«È sicuramente l'album più maturo. Forse perché pian piano sono cresciuto, come compositore e nelle cose che ascolto. Sento che è un album con molti più pensieri, c'è la cura in ogni minimo dettaglio della produzione. Musicalmente è il mio punto più alto negli ultimi dieci anni.»

A proposito, un pensiero legato alla sua età giovanissima: a quattro anni Niall Horan è andato con i genitori a guardare un live di una band storica, gli Eagles. È un riferimento di mamma e papà per te?

«Sì, una delle primissime cose che ho sentito sono stati gli Eagles a casa mia, e andai a un loro concerto a quattro anni. Andai di nuovo più o meno a sette, otto anni. Sono stati il mio primo amore musicale, hanno influito molto sul modo in cui scrivo e produco gli album. Molti cori e cose del genere che sentite provengono dal mio amore per gli Eagles.»

Oltre a loro hai altre band di riferimento?

«Tante, soprattutto la musica di quell'epoca. Crosby, Still e Nash, i Fleetwood Mac, Tom Petty and the Heartbreakers. Anche Damien Rice, che è irlandese come me. Questa è la musica che mi ispira di più e con cui sono cresciuto.»

Niall Horan ha un rituale: ama fare la doccia sistematicamente prima di ogni live. Ti è capitato che una canzone nascesse sotto la doccia?

«Sì, tante! Canto sempre sotto la doccia, che sia una canzone che passa alla radio o qualcosa di nuovo che mi sta venendo in mente. Il ritornello di The Tide, una mia canzone dal primo album, è nato sotto la doccia.»

Sappiamo che sei un grande appassionato di calcio, segui anche quello italiano?

«Certo, lo seguo spesso.»

Chi vince la prossima Champions League?

«Domanda difficile. Vedo molto bene il Bayern Monaco e il Real Madrid. Della Serie A adoro il Napoli, siete tifosi del Napoli?»

Beh, siamo a Napoli!

«Non lo sapevo! Beh, il Napoli è veramente una grande squadra. Mi piace anche il Milan, ma il Napoli è difficile da battere, gioca davvero benissimo.»

Conosci qualche parola di italiano?

«Ciao, ragazzi! E una manciata di parolacce che non si possono ripetere. Il mio manager è italiano, è di Milano e vive a Bassano del Grappa.»

C'è una ragazza e creator, Aurora D'Amico, che ha realizzato una versione in inglese di tutte le canzoni di Sanremo 2023. In generale cosa pensi dei fenomeni musicali che nascono su TikTok?

«È fantastico. Ci sono tanti artisti talentuosi su TikTok, è pazzesco. Penso che ora ne vedremo più che mai, tutte le persone creative sono su TikTok e fanno nuove versioni delle canzoni, incredibile.»


Niall Horan anche giudice di The Voice USA. Che tipo di esperienza è per te?

«Spaventosa! [ride, ndr] La parte più facile è dire a qualcuno perché ti piace e la più difficile è dire a qualcuno perché non ti piace. È semplice fare il tuo team con il bottone e la sedia, dopodiché è difficile prendere decisioni, ho il futuro di quelle persone tra le mie mani; ogni volta ho dovuto scegliere al momento. Ma mi sono divertito, ho riso tanto.»

C'è una storia in particolare che vuoi raccontarci di quest'esperienza?

«Per ora stanno trasmettendo le blind audition in tv, ma nelle battle ho preso una decisione che ancora mi perseguita. Penso perché ho tanta empatia verso gli artisti sul palco. Mi ha reso così triste che non ci ho dormito la notte, non scherzo, è orribile. Potrò dire di più quando tutto lo show sarà trasmesso in tv, ma ho preso un paio di decisioni difficilissime.»

Hai incontrato in carriera tantissimi personaggi famosi, tra la band e l'attività da solista. Sei stato orgoglioso di un personaggio o più personaggi in particolare?

«Sono stato molto fortunato a incontrare gli Eagles in qualche occasione, poi ho mantenuto un buon rapporto con Don Henley, che è uno dei più grandi compositori di sempre, è stato incredibile. Poi anche artisti come Bono, persone che ha influenzato molto la mia vita e la mia musica.»

Arriva la domanda cruciale: con i One Direction avete mai pensato a una reunion?

«Non ne parlo, quindi ti dico di no.»

Ci sono tanti fan italiani che ti aspettano, quando arriverai in Italia?

«Vorrei dirgli "molto presto", ma non so. In Italia vengo spesso perché il mio manager è italiano, ci passo molto tempo. In tanti sanno quanto io sia legato all'Italia, i fan sono di un altro livello, e non lo dico solo perché mi state intervistando voi. Amo l'Italia, la gente, il cibo, tutto quanto, vorrei viverci. Probabilmente sarò lì il prossimo anno o alla fine di quest'anno, spero anche prima. Vorrei tronare perché i concerti in Italia sono pazzeschi, mi supportano tantissimo.»

Se il Napoli dovesse vincere lo scudetto verrai qui a festeggiare a Napoli?

«Vengo a suonare nella festa!»

Grazie Niall Horan!

«Kiss Kiss a tutti

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