Nancy Brilli: “Io sono un caso atipico. Sono stata fiondata nel mondo della recitazione senza desiderarlo”

In Good Morning Kiss Kiss è stata ospite in diretta negli studi di Radio Kiss Kiss l’attrice Nancy Brilli per parlarci del suo ultimo spettacolo teatrale L’ebreo.

Il 10 gennaio ha debuttato lo spettacolo teatrale di Gianni Clementi con la regia di Pierluigi Iorio, appena sbarcato anche a Napoli. Ed è per questo che in studio con noi abbiamo la bellissima e bravissima Nancy Brilli!

Ciao, bentrovati!

Un lavoro eccezionale. Abbiamo letto le recensioni. Stai andando alla grande. A Napoli c’è odore di sold out per lo spettacolo L’ebreo, in cui tu fai la parte di Immacolata. Ci dici qualcosa?

È una black comedy che fa molto ridere e in alcuni momenti è abbastanza agghiacciante. Questa Immacolata di immacolato ha molto poco, anzi quasi niente. È una donna avida, un’arrampicatrice sociale. Una che di fronte a qualunque cosa non si ferma, pur di ottenere quello che vuole lei. Usa il marito, l’amico del marito. Insomma, fa delle cose terribili.

È una storia che riguarda altre situazioni successe in Italia.

Purtroppo si. Questa storia nasce dalle leggi razziali che confiscarono tutti i beni al popolo ebraico e le persone furono costrette ad intestare ad altri tutto quello che avevano, salvo poi scappare o essere deportati. E chi è tornato non è riuscito a riavere i propri beni. Tranne due persone. Una a Roma e un’altra in Friuli che ha restituito tutto al proprietario legittimo a cui ha dato un vitalizio, una casa e quando è morto ha lasciato tutto a lui. Questo è successo in tutta Europa e da questa idea trae spunto la nostra commedia. Ci sono i due coniugi, Immacolata e Marcello, che sono le persone fidate del povero ebreo. Finisce la guerra, passano tanti anni e siamo nei primi anni del pre-boom economico. Loro sono proprietari di tutto. Lui si sente custode di tutto questo, lei si sente padrona. Poi forse sta per tornare l’ebreo e la donna inizia a preoccuparsi, mentre lui non vede l’ora di restituire i beni. A quel punto lei diventa una specie di Lady Macbeth.

Ma quale lato del carattere di Immacolata hai sentito più vicino a te e su quali invece ci hai dovuto lavorare perché lontanissima da te?

Ho dovuto lavorare su tutto perché Immacolata è cattiva. Dice delle cose che quando ho letto il copione ho detto “Io questa frase come la dico?”. Lei è molto diversa da me e mi diverto molto a interpretarla.

A proposito di commedie e drammi, in quale ti senti più a casa? Qualcuno ha detto che per essere buoni attori bisogna stare scomodi, soprattutto agli inizi e avere un po’ di background.

Io sono un caso atipico. Sono stata fiondata in questo lavoro senza desiderarlo. Mi hanno proposto il primo film e ho accettato per uscire di casa. Era Claretta di Pasquale Squitieri con Claudia Cardinale, dove facevo sua sorella. E poi dopo ho fatto “Se il tempo fosse un gambero” al teatro Sistina con Enrico Montesano.

Tu hai lavorato con i più grandi. Abbiamo ancora l’immagine di te con il grande Gigi Proietti. È stato anche lui un maestro.

Si, decisamente sì. Io non ho studiato in maniera canonica. Non ho studiato nelle scuole, ma ho studiato sul lavoro perché quando ho fatto la commedia musicale avevo Trovajoli e Franco Miseria per il ballo.

Qual è un ruolo che ti piacerebbe rifare? Un film o una fiction?

Rifare nessuno. Vorrei andare avanti per vedere cos’è successo 20 anni dopo perché mi divertirebbe molto è fare il seguito di Commesse su Rai 1. Ci furono due serie e mi piacerebbe vedere cos’è successo a queste donne con l’e-commerce e così via.

Tra l’altro Sabrina Ferilli per convincerti a interpretare il ruolo ha fatto l’impossibile.

Si, lei voleva che io facessi assolutamente questo ruolo e io invece non volevo farlo. Mi ha corteggiata come un fidanzato. Mi mandava i fiori, mi invitava a cena. E alla fine aveva ragione lei dall’inizio.

Ma sarebbe bella anche una reunion con tutti quelli del cast di Compagni di scuola, film che non possiamo non citare. La domanda della nostra generazione però è una sola: le 400.000 lire chi le ha prese?

Io ho dovuto chiederlo a Verdone perché nessuno di noi l’aveva capito. Se li era presi Federica per forza, cioè il mio personaggio.

Recentemente è arrivato un premio importante per la tua carriera. Ma quando arriva un riconoscimento del genere è un punto d’inizio o ti dici “Ma che sta succedendo”?

Della serie s’è fatta ‘na certa? Noi la prendiamo in un’altra maniera. Hai visto Demi Moore a 62 anni vince premi. Ecco, prendiamola così. Ho ancora tempo, ci devo arrivare. Quando avrò 62 anni magari pure a me arriva chissà che!

Hai lavorato con i più grandi registi del panorama italiano. C’è stata qualche scena, tra una ripresa e l’altra, complicatissima da girare?

No, però ce n’è stata una proprio con Gigi Proietti particolarmente difficile dopo perché io gli dovevo rompere un vaso in testa. Ovviamente i vasi sono finti di solito. Mi dicono però di farlo molto forte sennò sarebbe sembrato non realistico. Poi dopo averlo rotto in testa vedo Gigi che si ferma e gli scende il sangue sul naso. Per fortuna era solo un taglietto, ma era uscito molto sangue. Mi sono sentita malissimo!

Invece per quanto riguarda il tour sei ancora a Napoli dal 29 gennaio al 9 febbraio. Poi Agropoli dal 10 febbraio, per spostarti ancora a Ferrara nell’Auditorium Pandurera dal 28 febbraio. Quindi sarai a Latina e ancora in giro per l’Italia. Per chi vuole venire a teatro, c’è un momento durante la rappresentazione che vuoi raccomandare?

Non c’è una scena specifica. La verità è che c’è un ritmo talmente serrato che non ci si accorge del tempo che passa. È in romanesco desueto, ma comprensibile. Con i miei colleghi Fabio Bussotti e Claudio Mazzenga portiamo avanti una storia veramente divertente e veramente “nera”. La regia è di Pierluigi Iorio, un mio carissimo amico con cui sono anche stata a Pechino Express.

Grazie di essere stata qui con noi Nancy. Ti verremo a trovare a teatro sicuramente. Quando vuoi tornare sei libera e ti salutiamo con un Kiss Kiss a te!

Grazie e Kiss Kiss a voi!

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