Nella puntata di Good Morning Kiss Kiss Max e Max hanno avuto l’onore di avere ospiti in studio Massimo Lopez e Tullio Solenghi per farsi raccontare del loro ultimo spettacolo teatrale.
Sono già da settimane nei teatri più rinomati d’Italia con il nuovo spettacolo. In studio con noi ci sono Tullio Solenghi e Massimo Lopez!
(Massimo Lopez): “Ciao a tutti!”
(Tullio Solenghi): “Ciao”
Grazie per essere qui con noi. Abbiamo l’arte con la A maiuscola! Avete già debuttato con il vostro spettacolo e siete finalmente a Napoli. Cosa ci volete raccontare e soprattutto c’è ancora qualche posto libero?
(Tullio Solenghi): “Posti ce ne sono ancora. Affrettatevi, come si dice in questi casi. Il titolo è Dove eravamo rimasti ed è un ritorno in scena dopo la pausa forzata del Covid. C’è la voglia di raccontare le nostre storie al nostro pubblico che, come diciamo sempre, è una sorta di famiglia allargata. Sono un po’ tutti parenti quelli in platea”
(Massimo Lopez): “Dove eravamo rimasti anche nel senso che eravamo rimasti al nostro vecchio spettacolo e quindi abbiamo pensato di scriverne un altro che avesse un po’ uno stile simile all’altro.
Ci sono tantissimi personaggi noti come Mattarella, Bergoglio…
(Tullio Solenghi): “Ci sono, ci sono…”
A proposito di spettacolo teatrale, il vostro sta ottenendo tantissimi riscontri, voi l’avete definito come una chiacchierata tra amici. Ma quanto c’è di improvvisazione e quanto di studio e provato?
(Tullio Solenghi): “La base è assolutamente preparata. Comunque quando sei in due in scena devi valutare tutto bene perché deve esserci l’equilibrio tra tutti e due. Poi ci sono tutte battute da verificare con il pubblico. Il modo di porlo ogni sera ha a che fare con l’improvvisazione. Di solito ai nostri spettacoli c’è gente che li viene a vedere l’anno dopo e sembra un altro spettacolo.
(Massimo Lopez): “È una magia che accade…”
(Tullio Solenghi): “È sempre lo stesso spettacolo, ma c’è dentro qualcosa che raccogliamo sera per sera”.
Voi sbirciate dalle tende per vedere il pubblico com’è o non lo fate?
(Massimo Lopez): “Io lo faccio sempre!”
(Tullio Solenghi): “Ancora a sipario chiuso, dal brusio si capisce che serata sarà. Se c’è un brusio un po’ tiepido, sarà una serata tiepida. Viceversa, se già dal brusio c’è animazione, sarà una serata più efficace”.
(Massimo Lopez): “Noi il pubblico lo guardiamo sempre. Dobbiamo guardare le facce di ognuno durante lo spettacolo. Ci sono situazioni che ti stimolano perché magari c’è una signora in prima fila a distanza di un metro con un binocolo militare”.
(Tullio Solenghi): “Oppure qualcuno con il cellulare che parla al telefono”.
Ma c’è qualcuno che vi chiede ancora i vostri cavalli di battaglia? Vi capitano queste situazioni di gag a richiesta?
(Tullio Solenghi): “La richiesta c’è. Anche nel nostro spettacolo con tutti ingredienti nuovi alla fine facciamo cavallo di battaglia perché la gente se lo aspetta. E allora Massimo diventa Maurizio Costanzo e io divento Giampiero Mughini.
Costanzo e Mughini un superclassico! Ma voi siete talmente bravi che non avete un solo cavallo di battaglia, ma una scuderia. Nel nuovo spettacolo però c’è un momento molto “emotional”, ovvero l’omaggio ad Anna Marchesini. Quello è un momento particolare non solo per il pubblico e ogni volta in voi si vede una sincera commozione. Non quelle da palco, più spettacolari. Chi ha avuto l’idea di inserire l’omaggio?
(Massimo Lopez): “Questo è successo anche nei precedenti spettacoli”
(Tullio Solenghi): “In questo spettacolo ho scoperto un cantautore come Gianmaria Testa e la canzone Dentro la tasca di un qualunque mattino, scritta per Anna Marchesini. L’ho fatta sentire a Massimo, anche a lui è piaciuta e allora ce la siamo divisa, perché lui la cantava da solo. Purtroppo non c’è più ed è scomparso lo stesso anno di Anna. Quindi questa volta la ricordiamo in musica, con le sue immagini sullo sfondo e lì anche noi abbiamo il magone.
Questo è un ricordo che porta commozione, ma c’è un episodio o una gag che vi fa ancora ridere? Oppure è tutto legato allo spettacolo?
(Massimo Lopez): “Diciamo che continuamente ci sono queste situazioni. C’è sempre stata una complicità pazzesca sul palco. Una volta entro in scena e trovo Anna e Tullio con le lacrime dal ridere. Cerco di capire che succede e loro mi fanno cenno di guardare in platea.
(Tullio Solenghi): “Eravamo al Teatro Sistina e c’erano 5 indiani portati a vedere lo spettacolo. All’inizio della fila c’era il traduttore. Quando c’era una battuta 1.500 persone ridevano e dopo un po’ arrivava questa risatina. Prova a fare uno spettacolo con questa tortura cinese!
Fino al 26 gennaio sarete all’Augusteo con Dove eravamo rimasti. Grazie ancora e complimenti!
(Tullio Solenghi): “Grazie a voi!”
(Massimo Lopez): “Grazie!”