Marco Bocci: “Oggi si tende a vedere il proprio mestiere come la vita, ma è necessario riuscire a scindere le due cose”

Oggi in Good Morning Kiss Kiss Max e Max hanno avuto ospite in diretta l’attore Marco Bocci per parlare con lui del suo ultimo libro.

Oggi in diretta con noi un attore, regista, scrittore, sceneggiatore e anche DJ…ce l’ha confessato poco fa. Stamattina però è qui in veste di scrittore Marco Bocci!

Eccoci qua!

Marco Bocci lo mettiamo un attimo da parte per far arrivare lo scrittore. Nelle tue mani, nella sua pelle è un thriller d’amore che racconta di un rapporto tossico dal punto di vista femminile.

Si, dal punto di vista di Laura che è la protagonista del romanzo. Racconta la storia di una ragazza come tante, una donna di 40 anni che ha avuto molte esperienze nella sua vita, anche diverse. Noi stessi a volte siamo diversi secondo le persone che abbiamo davanti. Tendiamo ad aggiustarci. Lei ha avuto una storia basata molto sul sesso e sulla gelosia. Si è conclusa molto male perché per gelosia è stato arrestato il suo ex. Poi conosce una persona che è diversa anni luce dal suo ex fidanzato con il quale instaura un rapporto sano, un figlio e una famiglia basata sul rispetto. Poi inizia a capire che c’è qualcosa di strano anche nel suo nuovo fidanzato, perché conosce cose che non sapeva della sua vita e ci sta scrivendo un libro. Quindi scattano le difficoltà di capire chi hai davanti.

A volte l’amore tossico avviene perché ci sono delle affinità elettive?

Spesso sono anche dei rapporti che sono costruiti intorno al sesso che a volte inganna la mente e ti senti totalmente appagato e realizzato.

La protagonista del romanzo si chiama Laura, come tua moglie. Da dove deriva questa scelta?

All’inizio è stata una scelta casuale perché è il nome che mi viene più facile e quando arriva un’idea, l’ultima cosa che voglio fare è perdere tempo a dare nomi ai personaggi. Insomma, d’istinto mi è venuta Laura. Poi raccontando una storia da un punto di vista femminile, la mia Laura mi è servita di grande ispirazione. Mi ha aiutato perché osservavo i modi in cui reagiva e come pensava. Mi ha aiutato concretamente. È stata la cosa più difficile mettere il punto di vista femminile. Ma è un libro che parla anche di manipolazione, fragilità femminile, insicurezza e dipendenza affettiva e il punto di vista femminile era molto più giusto per raccontare questa storia.

Prima è stato bello vederti fuori onda parlare di tuo figlio perché devi trovare dei ritagli di tempo tra tutte le cose che hai da fare. 

Ho dei periodi molto intensi e altri dove mi tengo degli spazi per godermi la famiglia. Poi si tende a diventare onnivori, a vedere il tuo mestiere come la vita. Quando hai dei picchi lavorativi in negativo ti sembra di aver perso anche la vita. Riuscire a scindere le due cose è fondamentale.

A proposito del linguaggio della Generazione Z tu come sei messo?

Una tragedia. I miei figli non li capisco. Da quando ci sono loro un po’ mi hanno svecchiato. Ogni tanto mi esce qualche parola, tipo “sto laggando”. Ma faccio una fatica bestiale!

Invece per il firmacopie di oggi sarai a Pontecagnano alle 17:00. Il 7 febbraio a Roma e poi a Mantova. Tornando al libro, potrebbe essere la sceneggiatura per un film?

Ci sto già lavorando. È una di quelle storie che mi piacerebbe trasformare in un film. Sentivo ovunque approfondimenti, telegiornali, speciali dove l’amore diventava qualcos’altro. Ho iniziato a pensare a ai motivi e da lì ho cominciato a scrivere questo romanzo. Però può diventare un film e sto scrivendo la sceneggiatura.

Grazie Marco di esserci venuto a trovare. Nelle tue mani, nella sua pelle in tutte le librerie!

Grazie a voi!

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