Qualità della vita 2025: Trento prima nella classifica delle province italiane, male il Sud

Trento conquista il primo posto nella classifica sulla qualità della vita 2025. Seguono Bolzano e Bologna. Roma e Milano risalgono, mentre Reggio Calabria si trova in fondo alla graduatoria.

Anche nel 2025, la provincia di Trento si conferma al primo posto nella classifica sulla qualità della vita in Italia, stilata dal Sole 24 Ore sulla base di 90 indicatori. Questi comprendono vari aspetti economici, sociali e ambientali, come il costo della vita, la sicurezza, il reddito medio e la qualità dell’aria. Trento si distingue particolarmente per i suoi risultati in categorie cruciali come demografia e società, grazie a un elevato tasso di diplomati e un basso tasso di mortalità evitabile, oltre che per l’affari e lavoro. La città, inoltre, ha ottenuto importanti riconoscimenti anche in altre classifiche, come quella sulla qualità dell’ambiente e sull’indice di sportività.

I primi posti: Trento, Bolzano e Udine

Al secondo posto si conferma la provincia di Bolzano, un’altra realtà del Trentino-Alto Adige che da anni spicca per i suoi ottimi risultati in vari parametri legati alla qualità della vita. Al terzo posto, invece, troviamo Udine, che quest’anno si conferma tra le migliori province italiane, grazie a un buon equilibrio tra il benessere economico e sociale dei suoi abitanti e la qualità dei servizi.

La classifica completa, che incrocia indicatori da 6 categorie tematiche — ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero — evidenzia come alcune province italiane stiano migliorando significativamente la qualità della vita dei propri cittadini.

La metodologia della classifica

Il Sole 24 Ore elabora ogni anno questa classifica incrociando informazioni provenienti da fonti ufficiali e certificati, come i dati di Istat, Inps, Ministero dell’Interno e Banca d’Italia, oltre a istituti di ricerca e associazioni. Ogni indicatore viene analizzato su una scala da 0 a 1000, con il punteggio più alto che riflette le condizioni migliori in ciascun parametro. La media di tutti questi punteggi determina la posizione finale delle province. L’approccio rigoroso e certificato rende questa classifica una delle più attendibili in Italia.

Le grandi città italiane: segnali di miglioramento

Il miglioramento delle grandi città italiane rispetto alla classifica precedente è un altro dei dati rilevanti di quest’anno. Bologna, ad esempio, è salita di cinque posizioni, passando dal nono al quarto posto, grazie ai suoi progressi in diverse categorie, tra cui cultura e tempo libero. Anche Milano ha visto un miglioramento, salendo dal dodicesimo all’ottavo posto, confermandosi come una delle città italiane più vivibili, soprattutto per la sua offerta di servizi e opportunità professionali.

Per quanto riguarda la Capitale, Roma ha registrato un discreto miglioramento, passando dal 59° al 46° posto, ma restando comunque lontana dai vertici della classifica. Tra le grandi città del Sud, invece, la situazione rimane complessa: Bari, Catania, Palermo e Napoli sono ancora posizionate nelle ultime posizioni, con Reggio Calabria che si conferma come la provincia meno vivibile d’Italia per il secondo anno consecutivo.

Il divario tra Nord e Sud

La classifica del 2025 sottolinea una volta di più il divario tra il Nord e il Sud del paese, con le province del Sud Italia che continuano a rimanere nelle posizioni basse. Se Bari (67ª), Messina (91ª), Catania (96ª), Palermo (97ª) e Napoli (104ª) non riescono a guadagnare posizioni significative, altre città come Reggio Calabria sono all’ultimo posto della classifica. Questo fenomeno è legato a diversi fattori, tra cui il tasso di occupazione, la disponibilità di servizi e il livello di sicurezza, che influenzano direttamente la qualità della vita.

Un futuro per il Sud?

Nonostante il divario geografico, c’è comunque una crescente attenzione per le politiche locali che potrebbero contribuire a migliorare le condizioni di vita nel Mezzogiorno. Le amministrazioni locali e le iniziative pubbliche potrebbero giocare un ruolo chiave nel ridurre questo gap, aumentando gli investimenti in infrastrutture, formazione e innovazione tecnologica.

Conclusioni

Il 2025 conferma la superiorità delle province del Nord Italia, ma al tempo stesso segnala segnali positivi da alcune grandi città, come Bologna e Milano, che stanno migliorando la qualità della vita per i propri abitanti. La provincia di Trento si conferma ancora una volta come esempio di buona amministrazione e qualità della vita, mentre le province del Sud rimangono lontane dai vertici della classifica. La speranza è che negli anni a venire si possa assistere a un abbassamento del divario tra Nord e Sud, con politiche mirate a migliorare la qualità della vita in tutto il paese.

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