Tra un impegno musicale e uno cinematografico, Leo Gassmann è particolarmente attivo nell’ultimo periodo, ma trova anche il tempo per regalarsi qualche viaggio che gli consenta di ricaricarsi, come ha raccontato nel corso di una lunga intervista concessa a Vanity Fair.
Nel corso della chiacchierata il cantante racconta qualcosa in più sull’ultima fatica cinematografica Una terapia di gruppo, film che lo ha decisamente aiutato “a scoprire una parte di me che solitamente tengo nascosta, una certa ansia sociale nell’interagire con le persone. Io, in realtà, nasco come timido, anche se la musica e poi il cinema mi hanno dato la possibilità di esplorare e mostrare il lato più estroverso di me”
Invece per quanto riguarda il peso delle aspettative e la paura di intraprendere una carriera che non corrispondesse alla sua inclinazione naturale, Leo Gassmann si è sempre sentito libero: “La mia è stata una necessità, in realtà. Arrivata in un’età più matura anche se nella mia testa girava da un po’ di anni. Avevo paura di essere giudicato, ma poi la voglia di esplorare e di conoscermi meglio attraverso la musica ha preso il sopravvento fino a quando non ho deciso di iniziare a studiare anche recitazione”.
Proiettandosi poi verso il futuro, il giovane figlio e nipote d’arte ammette che crescere lo spaventa: “Un pochino sì. Mia madre dice sempre che dovrebbe essere una gioia perché ogni età è bellissima a suo modo, e spero che sia un concetto che comprenderò andando avanti. Per ora crescere mi mette un po’ di paura perché penso sempre al fatto che la vita sia troppo breve in rapporto alla quantità di cose straordinarie che si possono fare. Cerco di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo e di dare il mio contributo per rendere il mondo migliore”.