James Cameron ha recentemente enfatizzato l’importanza di vivere l’esperienza cinematografica di “Avatar: Fuoco e Cenere” nelle sale, preferibilmente in 3D. Secondo Cameron, la visione in sala offre un’immersione totale che non può essere replicata su schermi più piccoli o attraverso lo streaming.
L’importanza della visione in sala
Cameron ha dichiarato: “Il modo in cui questo film dovrebbe essere goduto è in un cinema e possibilmente davanti ad uno schermo 3D, perché si tratta di un flusso di coscienza ininterrotto di tre ore: è solo allora che l’emozione ti travolge e ti attraversa in un modo che non può essere riprodotto davanti ad uno schermo più piccolo, dove il flusso può essere interrotto a piacimento dallo spettatore.”
Indicazioni per i proiezionisti
Per garantire la migliore esperienza possibile, Cameron ha inviato una lettera ai tecnici di sala con specifiche dettagliate. Nella nota, il regista sottolinea l’importanza di seguire le specifiche di proiezione incluse nel DCP (Digital Cinema Package), che contengono informazioni cruciali su livelli di luce, configurazione audio e inquadratura corretta. Cameron ha inoltre precisato: “Ho mixato personalmente il film in maniera precisa, in modo che sia riprodotto perfettamente con la massima dinamica tra scene di dialogo e scene d’azione allo standard di riferimento 7.0 – per favore, non impostatelo a un livello inferiore!”
Temi universali e umani
Oltre agli aspetti tecnici, Cameron ha sottolineato come la saga di “Avatar” affronti temi universali dell’esperienza umana. Il regista ha affermato: “Nel processo di scrittura e di immaginazione della storia, voglio affrontare temi che sono in un certo senso universali dell’esperienza umana. Famiglia, identità, scopo, dovere verso la propria famiglia, dovere verso la propria comunità.”
“Avatar: Fuoco e Cenere” uscirà nelle sale italiane il 17 dicembre 2025. Per vivere appieno l’esperienza cinematografica voluta da Cameron, gli spettatori sono invitati a recarsi al cinema e, se possibile, a scegliere la visione in 3D.
