Brigitte Bardot: l’eredità tra il figlio Nicolas e la Fondazione per gli animali

La scomparsa di Brigitte Bardot ha sollevato interrogativi sulla destinazione del suo patrimonio, diviso tra il figlio Nicolas e la Fondazione da lei creata per la tutela degli animali.

Con la scomparsa di Brigitte Bardot si apre uno dei capitoli più delicati della sua storia pubblica e privata: quello dell’eredità. Un patrimonio stimato attorno ai 65 milioni di dollari, costruito in decenni di carriera cinematografica e musicale e poi progressivamente indirizzato verso la causa che più le stava a cuore, la tutela dei diritti degli animali.

Da tempo l’attrice aveva pianificato la successione a favore della Fondation Brigitte Bardot, fondata nel 1986 nella sua villa di Saint-Tropez. Negli anni, Bardot aveva trasferito alla fondazione una parte consistente dei propri beni: diritti d’autore, proventi editoriali, risorse finanziarie e importanti immobili, tra cui la casa di campagna di Bazoches e soprattutto La Madrague, la leggendaria villa sulla Costa Azzurra, simbolo della sua vita lontana dai riflettori. Di quest’ultima aveva mantenuto l’usufrutto, trasformandola in un vero santuario per gli animali.

Accanto alla fondazione, però, c’è un nodo giuridico e umano che la legge non consente di aggirare: quello legato al figlio Nicolas-Jacques Charrier, nato dal matrimonio con Jacques Charrier. Il rapporto tra madre e figlio è stato a lungo segnato da distanza e conflitti, solo parzialmente ricomposti nel tempo. Bardot non aveva mai nascosto il suo rifiuto della maternità. In un’intervista a Le Parisien nel 2021 dichiarò: “Ho avuto un figlio, ma non si può dire che questo bambino, poverino, sia arrivato al momento giusto e mi abbia dato ciò che mi mancava”. Nella sua autobiografia Initiales BB arrivò a scrivere parole ancora più dure: “Avrei preferito dare alla luce un cucciolo”, paragonando la gravidanza a “un tumore, che si era nutrito di me, che avevo portato nella mia carne gonfia, aspettando solo il momento benedetto in cui finalmente me ne sarei liberata”.

Nonostante tutto, la legge francese sulla successione è chiara: esiste una réserve héréditaire che tutela i figli, garantendo loro almeno la metà del patrimonio, indipendentemente dalle volontà testamentarie. Per questo motivo, secondo quanto ricostruito dalla stampa francese, Bardot avrebbe anticipato in vita il trasferimento di molti beni alla fondazione attraverso donazioni, conferimenti, vendite all’asta e ipoteche, riducendo la quota effettivamente soggetta alla successione.

Restano comunque importanti proprietà immobiliari ancora legate al suo nome: oltre a La Madrague, una tenuta sulle alture di Saint-Tropez dove allevava animali, una villa a Cannes messa in vendita nel 2020 per circa 6 milioni di euro, e diversi appartamenti a Parigi.

L’eredità di Brigitte Bardot non è dunque soltanto una questione economica, ma il riflesso coerente di una vita divisa tra il successo planetario e una scelta radicale: abbandonare il cinema per dedicarsi interamente agli animali. Tra la fondazione che porta il suo nome e il figlio a cui la legge assegna metà del patrimonio, si chiude il cerchio di un’esistenza vissuta sempre controcorrente.

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