Il film “Elisa” di Leonardo Di Costanzo, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta la storia di una donna che affronta un percorso interiore per comprendere e accettare le proprie azioni passate. Barbara Ronchi interpreta la protagonista, offrendo una performance intensa e sincera.
Il viaggio interiore di Elisa
Elisa è una donna che porta dentro di sé una colpa insopportabile. Il film segue il suo cammino fragile e doloroso mentre tenta di rimettere insieme i pezzi della propria vita. Barbara Ronchi la racconta senza difese, con una verità che le appartiene, in un viaggio di scoperta nel passato e dentro sé stessa, per capire se è pronta a rientrare nella società.
Ispirazione e interpretazione
Il film è ispirato al saggio sulla giustizia riparativa “Io la volevo uccidere” di Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali, che tratta la storia di Stefania Albertani, condannata a vent’anni per l’omicidio della sorella e il tentato omicidio dei genitori. Barbara Ronchi ha visto la trasmissione televisiva in cui Stefania Albertani è stata intervistata e ha avuto la sensazione che in televisione accadesse un cortocircuito: “Lì diventiamo tutti un po’ attori delle nostre storie, no? Mi dava la sensazione che non fosse profondamente lei, che facesse una distinzione tra la sé di prima e la sé di adesso.”
La sfida dell’interpretazione
Nel film, Elisa desidera scoprire la verità su sé stessa e le sue azioni. Nel profondo, quello che desidera davvero è fare un percorso volontario, essere pronta, sapere chi è lei, prima di ritrovare il mondo fuori. Il carcere è un luogo dove puoi buttare la chiave, non fare nessun tipo di lavoro su te stesso, pensare solo a sopravvivere. Lei invece vuole occuparsi del dopo, vuole essere una persona pronta a ritornare cambiata — non migliore, ma con la piena consapevolezza di sé.
Il film “Elisa” offre uno sguardo profondo e umano sul percorso di accettazione e trasformazione di una donna che affronta le conseguenze delle proprie azioni, con una performance toccante di Barbara Ronchi.