Avatar: Fuoco e cenere, Zoe Saldaña e la polemica su Neytiri: razzismo o lotta al colonialismo?

Zoe Saldaña ha suscitato una forte polemica con una dichiarazione su Neytiri, il suo personaggio in Avatar: Fuoco e Cenere, in cui ha affermato che "Neytiri è una razzista". Le sue parole hanno diviso il pubblico, con alcuni che difendono la sua posizione come una critica al colonialismo, mentre altri sottolineano la sua mancanza di sfumature.

Zoe Saldaña ha scatenato una vivace discussione sui social media con una dichiarazione controversa riguardo al suo personaggio, Neytiri, nella terza parte della saga Avatar, intitolata Avatar: Fuoco e Cenere. Durante un’intervista a CinemaBlend, l’attrice ha affermato: “Ammettiamolo, Neytiri è una razzista”. La frase ha provocato reazioni contrastanti, alimentando una serie di commenti divisi su TikTok, Instagram e altre piattaforme, mentre la pellicola incassa milioni di dollari e continua ad essere al centro dell’attenzione.

Razzismo o resistenza al colonialismo?

L’affermazione di Zoe Saldaña ha suscitato una serie di reazioni contrastanti. Molti utenti sui social hanno difeso Neytiri, suggerendo che il personaggio non sia “razzista” nel senso convenzionale del termine, ma che si opponga strenuamente al colonialismo, una tematica centrale nella saga. Un commento su TikTok ha sottolineato: “Non è razzista, si oppone al colonialismo”. Altri, invece, hanno aggiunto: “Odia i colonizzatori per buone ragioni”. Nonostante la difesa di alcuni fan, c’è anche chi ha sostenuto che Saldaña, come interprete del personaggio, abbia una conoscenza intima di Neytiri, rendendo legittime le sue osservazioni.

In effetti, la saga Avatar è un’allegoria del colonialismo, con gli esseri umani che sfruttano Pandora e i Na’vi che resistono alla loro invasione. La dichiarazione della Saldaña mette in luce una riflessione più complessa sul personaggio di Neytiri, spingendo i fan a interrogarsi su cosa rappresenti veramente la sua ostilità verso gli umani, e se tale ostilità possa essere interpretata come una forma di razzismo.

L’evoluzione di Neytiri e la reazione di Zoe Saldaña

Secondo Zoe Saldaña, la furia di Neytiri nella terza pellicola nasce dal suo dolore per la morte di sua figlia, Neteyam, un evento che porta il personaggio a perdere “sfumature” nella sua personalità, comprese le sue relazioni con gli altri, incluso il marito Jake Sully (interpretato da Sam Worthington). Saldaña ha spiegato: “Questa furia la fa perdere di vista il legame più stretto che ha, quello con Jake”. Saldaña ha sottolineato che la sua intenzione era quella di esplorare questo “luogo oscuro” del personaggio, evidenziando una tensione tra il suo amore per Jake e il suo odio per gli invasori umani, che rappresentano per lei un nemico.

Nel corso dei film, la relazione tra Neytiri e Jake è evoluta da un romantico incontro interculturale a un legame profondo, ma la tragedia che li colpisce in Avatar: Fuoco e Cenere sembra scuotere l’equilibrio di questa relazione. I fan hanno reagito positivamente all’idea di un personaggio che affronta la perdita in modo così potente, ma alcuni critici hanno suggerito che la narrazione possa contenere tracce di “etnocentrismo post-traumatico”, un approccio che potrebbe fare luce sul lato più problematico di Neytiri senza relegarla a un semplice “odio razziale”.

James Cameron, il regista della saga, ha elogiato l’evoluzione del personaggio nel corso della trilogia, sottolineando come Neytiri “cresca con ogni film”, e il suo sviluppo rispecchia il dolore e la complessità che emerge con le perdite che i personaggi devono affrontare.

Un personaggio complesso

La figura di Neytiri si inserisce in un contesto narrativo che sfida le convenzioni del bene e del male, ponendo domande sulla moralità e sull’umanità. Zoe Saldaña ha suggerito che la sua interpretazione del personaggio offre una riflessione più profonda sulla sua rabbia e sul conflitto interiore. Sebbene la sua reazione sembri estremamente negativa verso la “gente del cielo”, la rabbia di Neytiri non è diretta esclusivamente contro gli individui, ma contro ciò che rappresentano: l’oppressione, l’invasione e la distruzione del suo mondo. La sua lotta, quindi, non è solo una battaglia contro l’uomo, ma anche una difesa disperata della propria cultura, famiglia e terra.

L’idea che la furia di Neytiri possa essere vista come un tentativo di preservare la propria identità e sopravvivenza dà al personaggio una dimensione più profonda. Alcuni la vedono come un’eroina tragica, che lotta per mantenere la sua umanità e le sue radici in un mondo che minaccia di distruggerle. In questo senso, le sue azioni sono comprensibili, seppur non giustificabili in modo assoluto, ed è proprio questa complessità a renderla un personaggio affascinante e controverso.

“Avatar”: un successo mondiale

La saga di Avatar ha sempre avuto una forte componente sociale e politica, esplorando temi come il colonialismo, l’ecologia, e le disuguaglianze. Con l’uscita di Avatar: Fuoco e Cenere, il film ha raccolto in pochi giorni 450 milioni di dollari a livello mondiale, consolidando ulteriormente il successo della serie. Le polemiche relative al personaggio di Neytiri non hanno fatto altro che aumentare l’interesse intorno al film, portando il dibattito sulla natura del colonialismo e dell’identità culturale ancora più in evidenza.

In conclusione, le parole di Zoe Saldaña su Neytiri non solo hanno scatenato una discussione accesa, ma hanno anche spinto a riflettere sulla complessità dei personaggi in Avatar. La saga, creata da James Cameron, continua a sfidare le convenzioni, e la figura di Neytiri, più che mai, appare come un simbolo della lotta per la sopravvivenza e la giustizia in un mondo che spesso sembra destinato alla distruzione.

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