Irama e Riccardo Cocciante: “Nonostante lo scarto generazionale, faremo qualcosa di bello e attuale”

Irama e Riccardo Cocciante ci hanno fatto visita a Casa Kiss Kiss a Sanremo. Stasera si esibiranno insieme nella serata dei duetti. «Riccardo, oltre a essere una leggenda della musica italiana, - racconta Irama - è una persona molto emotiva. Per lui la cosa importante era incontrarci e guardarci negli occhi. È stato tutto autentico. Ci siamo prima visti in videochiamata, poi ci siamo incontrati dal vivo ed è stato molto emozionante.»

Cosa non è cambiato di Sanremo secondo Riccardo Cocciante? «È bene che cambi, le cose devono evolversi, come le canzoni. È giusto che le nuove generazioni propongano modi e canzoni diverse, lo abbiamo fatto noi e devono farlo loro. A volte urtando certe persone, ma le nuove generazioni hanno sempre fatto dire alle vecchie "che brutto". Invece, nel tempo, riescono a capire che la musica continua.»

«È bello sentirlo dire da Riccardo - continua Irama - perché le nuove generazioni rivisitano quello che è stato fatto nella loro chiave. Lo facevano anche Mozart e Bach, reinterpretavano le opere.»

E ancora Cocciante: «Penso ai Beatles. Quando erano arrivati li amavo moltissimo, però i genitori si chiedevano chi fossero. Dicevano che cantavano male e facevano brutte canzoni. Invece hanno fatto una rivoluzione.»

Irama ci ha parlato della sua Tu no, canzone presentata a Sanremo 2024. «Questa canzone parla della distanza. Cerca di dare un punto di vista diverso. Spesso si vuole dare una spiegazione a tutto, ma mi piace pensare che questa venga poi indossata a proprio modo da chi la sente. La musica è egoriferita nel momento della creazione, poi bisogna lasciarla andare.»

Che consiglio ha dato Riccardo Cocciante a Irama? «Non amo dare consigli ai giovani, devono essere loro stessi. Sulla canzone dovevo intervenire, dovevo chiedere a Irama di fondersi, diventare uno nell'anima e non rinunciare alla propria personalità. Abbiamo cercato di coniugarci per far capire che nonostante lo scarto di generazioni, si può arrivare a fare qualcosa di bello e attuale.»