Starmer riunisce 25 leader per fermare Putin: “Basta giochetti”

Il leader britannico Starmer organizza una videoconferenza con 25 leader mondiali per discutere della situazione in Ucraina e delle azioni di Putin.

La videoconferenza dei ‘volenterosi’

Il leader britannico Keir Starmer ha organizzato una videoconferenza con 25 leader mondiali per affrontare la situazione in Ucraina e le azioni di Vladimir Putin. Durante l’incontro, Starmer ha sottolineato la necessità di una risposta unitaria e decisa contro i “giochetti” del presidente russo. “Putin non prende sul serio la pace”, ha dichiarato Starmer, esortando i partecipanti a mantenere una posizione ferma e coesa.

L’appello alla comunità internazionale

Starmer ha fatto appello alla comunità internazionale affinché si unisca per contrastare le azioni di Putin, che secondo lui minano la stabilità globale. “Non possiamo permettere che Putin continui a giocare con la pace mondiale”, ha affermato. Starmer ha quindi chiarito la posizione degli alleati dell’Ucraina: “Se la Russia accetterà finalmente di sedersi al tavolo della pace, noi dovremo essere pronti a vigilare su un cessate il fuoco che garantisca una pace solida e duratura. Se invece Mosca continuerà a rifiutare il dialogo, dovremo rafforzare ulteriormente la pressione sulla Russia con ogni mezzo necessario per giungere alla fine di questa guerra”. La riunione ha visto la partecipazione di leader di diversi paesi, tutti concordi sulla necessità di un’azione comune con l’obiettivo principale dell’incontro era quello di rafforzare le sanzioni contro la Russia e aumentare il supporto all’Ucraina.

Reazioni e prospettive future

Le reazioni alla videoconferenza sono state varie. Alcuni leader hanno espresso il loro sostegno alle parole di Starmer, sottolineando l’importanza di un fronte unito. Altri, invece, hanno mostrato preoccupazione per le possibili conseguenze di un’escalation delle tensioni. “Dobbiamo essere cauti, ma determinati”, ha commentato uno dei partecipanti. La situazione rimane complessa e in continua evoluzione, con la comunità internazionale che cerca di bilanciare la pressione su Putin con la necessità di evitare un conflitto più ampio.

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