Questa mattina in Good Morning Kiss Kiss abbiamo parlato delle regole sulla privacy in Italia e delle prospettive future.

Per fare il punto della situazione è intervenuto Alessandro Longo, direttore agendadigitale.eu:

«In Italia e in Europa ci sono delle regole sulla privacy: non si può sorvegliare qualcuno senza avvisare, ad esempio, anche nelle aree di servizio, da qualche parte è sempre scritto che ci sono le telecamere di videosorveglianza. L'utente così lo sa e, se vuole (lo fanno in pochi), può chiedere la cancellazione dei propri dati. La videosorveglianza, comunque, deve essere finalizzata ad uno scopo preciso, secondo un principio di minimizzazione del dato. Restando nei principi di minimizzazione, quindi, si può videosorvegliare per sicurezza, ma non si può sorvegliare e pedinare qualcuno, a meno che non ci sia un espressa richiesta di un giudice. Per lo stesso motivo, anche il riconoscimento facciale in Italia è sospeso, perché sarebbe troppo. Il Garante della Privacy italiano tiene alta l'attenzione sui diritti. Qualcosa di utile va fatto, ma se quell'utile crea un danno alla società e diventa troppo, allora non bisogna farlo. Il danno è superiore all'utilità. Se c'è troppa sicurezza, comunque, non c'è privacy; ma forse non c'è neanche una vera sicurezza. Se vivessimo in uno Stato dittatoriale che può sorvegliare tutti, forse non ci si sente sicuro. Si deve trovare un equilibrio per salvare sia la sicurezza che la privacy. In Europa abbiamo regole all'avanguardia, ma che vanno sempre aggiornate, sia nell'attuazione che nella regolamentazione per stare dietro alle grandi trasformazioni. L'abbiamo visto con l'intelligenza artificiale: c'è un regolamento in bozza a Bruxelles per trovare regole sull'intelligenza artificiale che non creino danni ai diritti e che consentano di utilizzare i grandi vantaggi dell'innovazione.»