
C’è chi fugge per una vacanza e chi fugge per cambiare vita. Alessio Mesiano, milanese, classe 1982, ha fatto entrambe le cose, ma con uno zaino pieno di fotocamere e un amore insospettabile per un uccello buffo e colorato: la pulcinella di mare.
Tutto comincia nel 2006. Alessio, fresco di laurea in Architettura, inciampa per caso in un documentario sulle Isole Faroe. Quelle terre scolpite dal vento, sospese tra Scozia e Islanda, fanno da nido stagionale a migliaia di pulcinelle. È amore a prima vista. Due anni dopo atterra per la prima volta a Mykines e scatta la foto che gli cambierà il destino. Non solo per la luce perfetta o per l’inquadratura: da quell’incontro nasce una vocazione.


“Ho scritto all’Ente del Turismo delle Faroe chiedendo se avessero bisogno di un fotografo. Non pensavo nemmeno mi rispondessero. Invece…”. Da allora, ogni anno, Alessio torna. Prima per qualche settimana, poi sempre più spesso. Oggi ci vive.
Le sue immagini hanno fatto il giro del mondo: faraglioni avvolti dalla nebbia, surfisti solitari a Tjørnuvík, uccelli in picchiata sull’Atlantico e villaggi che sembrano usciti da una saga nordica. Ma quello che racconta, tra uno scatto e l’altro, è qualcosa di più. È una vita rallentata, un presente fuori dal tempo. È l’idea che esista davvero un altro modo di abitare il mondo.
“Fino a non molto tempo fa, pub e bar non erano diffusi: la gente preferiva ritrovarsi nelle case, dove spesso si trovano lunghi tavoli capaci di accogliere anche una ventina di persone. Anche i festival musicali seguono questa tradizione: molti concerti si tengono nei soggiorni delle abitazioni private, con numerosi artisti che si esibiscono in un’atmosfera raccolta e suggestiva. Un’esperienza intima e straordinaria”.

Oggi Alessio fa la guida, continua a fotografare e, forse, un giorno tornerà all’architettura. Ma intanto ha trovato un equilibrio raro. Il freddo si sente solo se dimentichi il cappello, e il sole, quando esce, sembra un miracolo.
Gli chiediamo se non gli manchi un po’ Milano. Sorride. “Forse si. Ma qui ho trovato l’essenziale. La bellezza, la natura, e la libertà di fermarsi a guardare”.