Dazi, Trump attacca l’Unione Europea: “L’Ue imparerà presto a non essere cattiva con gli Usa”

Donald Trump torna a parlare di dazi contro l'Unione Europea e commenta la decisione della Corte Suprema sullo Ius soli. Le sue dichiarazioni e le reazioni internazionali.

Donald Trump ha dichiarato che l’Unione Europea “imparerà presto a non essere cattiva con gli Usa” in riferimento alla questione dei dazi. La Corte Suprema ha inoltre dato ragione al presidente sulla sospensione dello Ius soli. Le reazioni internazionali e le conseguenze delle decisioni americane sono al centro del dibattito.

Dazi, Trump attacca l’Unione Europea 

Donald Trump ha dichiarato: “L’Ue imparerà presto a non essere cattiva con gli Usa”. Il presidente avrebbe ribadito la volontà di imporre nuovi dazi sui prodotti europei, sottolineando che gli Stati Uniti non accetteranno più pratiche commerciali considerate scorrette. Trump ha aggiunto: “Non possiamo continuare a permettere che altri Paesi approfittino di noi”. Le sue parole hanno suscitato reazioni immediate da parte dei rappresentanti europei, che hanno definito le misure annunciate “inaccettabili”. La Commissione europea starebbe valutando possibili contromisure.

Stop allo Ius soli: la decisione della Corte Suprema 

La Corte Suprema ha dato ragione a Donald Trump sulla sospensione dello Ius soli. La decisione conferma la linea restrittiva dell’amministrazione in materia di cittadinanza. Trump ha commentato: “È una grande vittoria per il popolo americano”. La sentenza ha provocato reazioni contrastanti negli Stati Uniti. Alcuni esponenti politici hanno parlato di “passo indietro sui diritti civili”, mentre altri hanno espresso soddisfazione per la decisione della Corte.

Sospese le trattative commerciali con il Canada 

Trump ha sospeso le trattative commerciali con il Canada. La decisione sarebbe legata alle tensioni in corso sulle politiche commerciali e sui dazi. Trump avrebbe dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a rivedere tutti gli accordi che non ritengono vantaggiosi. Le autorità canadesi avrebbero espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni economiche. La situazione rimane in evoluzione, con i governi coinvolti che monitorano gli sviluppi.

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