Foreste in Italia: quali sono gli interventi da fare con urgenza?

Foreste e boschi compongono il polmone verde del nostro Paese, ma sempre più spesso sono minacciati dalla mano dell’uomo che rischia di comprometterne la sopravvivenza

Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto l’occasione di parlare con Edoardo Nevola, Responsabile Foreste WWF, per quanto riguarda la situazione delle foreste in Italia e come intervenire.

Oggi è la Giornata Mondiale della Foresta Pluviale. Tutto quello che facciamo o non facciamo per salvarla poi ci sarà restituito. Purtroppo i dati che ci arrivano da associazioni ed enti di ricerca non sono per niente confortanti. Tutte le foreste del mondo, comprese quelle del nostro Paese, non se la stanno passando bene. Per capire com’è la situazione abbiamo in diretta con noi Edoardo Nevola, Responsabile Foreste WWF. Buongiorno Edoardo, benvenuto.

Buongiorno a tutti gli ascoltatori.

Partiamo dalle foreste in Italia. Ti chiediamo, quali sarebbero gli interventi da fare subito, soprattutto perché ne abbiamo tante di foreste in Italia.

Esatto. Spesso si pensa che l’Italia non sia un Paese prettamente forestale, invece quasi il 40% è coperto da foreste. Quindi di foreste ne abbiamo molte, ma l’importante è la cosiddetta gestione responsabile, ovvero gestirle in maniera sostenibile in modo tale che possiamo usarle noi e anche le generazioni future. Dunque, oltre alla gestione responsabile la parola chiave è anche la pianificazione, cioè capire e decidere dove poter utilizzare, dove poter tagliare e quali proteggere, perché anche la protezione sicuramente è essenziale.

Ecco, parlavamo proprio della gestione dei boschi e delle foreste. Per esempio, adesso sono scomparsi i boscaioli e le foreste crescono da sole, quasi abbandonate.

In un parco nazionale questa è una cosa buona perché, in quanto area protetta, si decide di lasciare la foresta alla cosiddetta libera evoluzione. Quindi la foresta non ha per forza bisogno dell’uomo perché è in grado di crescere. Ovviamente gli alberi muoiono in quanto hanno un ciclo vitale.

La foresta non ha bisogno dell’uomo, ma quanto ha bisogno l’uomo della foresta?

Beh, direi che è fondamentale. È un ecosistema che dà un sacco di servizi ecosistemici, quei benefici che le foreste e altri ecosistemi naturali offrono all’uomo. Noi pensiamo, ad esempio, all’ossigeno che respiriamo tramite la fotosintesi. Ma anche alla raccolta di funghi e tutte quelle materie prime che le popolazioni indigene in altre parti del mondo ricavano direttamente attraverso la foresta. Oppure le passeggiate. Sono tutti benefici che abbiamo grazie alle foreste.

C’è un progetto che WWF sta portando avanti per salvare la Foresta Pluviale Atlantica, quella un po’ più bersagliata?

Purtroppo le foreste pluviali sono le più preziose, le più ricche di biodiversità, ma anche quelle che subiscono maggiormente l’impatto antropico, la cosiddetta deforestazione. Lo scorso ottobre c’è stato un summit dei tre bacini, ovvero l’Amazzonia, il bacino del Congo e il sud-est asiatico. È stato un summit politico, ma anche di popolazioni indigene fondamentali per gestire e proteggere queste foreste e avere in futuro una maggiore tutela.

Per sostenere e capire quello che state facendo esiste un sito ufficiale del WWF. Vi ringraziamo per tutto quello che fate volontariamente in nome dell’umanità. Grazie ancora e buon lavoro a tutti voi.

Grazie a voi e buona giornata.

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