Patty Pravo è stata ospite d’onore al concerto “Pooh: Noi Amici per Sempre” tenutosi il luglio 2024 in Piazza San Marco, Venezia, esibendosi insieme ai Pooh in un suggestivo duetto. L’evento è stato trasmesso in prima serata su Canale 5 ieri 7 giugno 2025.
Biografia e carriera: il percorso di un’icona
Patty Pravo, all’anagrafe Nicoletta Strambelli, nasce a Venezia il 9 aprile 1948, nel suggestivo sestiere di Dorsoduro. La sua infanzia è divisa tra i canali della Serenissima e Mestre, dove cresce in una famiglia semplice: il padre Aldo era motoscafoista, la madre Bruna una casalinga. Fin da piccola dimostra una forte inclinazione per la musica, tanto che tra i 10 e i 15 anni studia pianoforte al Conservatorio Benedetto Marcello. Non si diploma, ma quei primi anni di formazione classica restano un’impronta indelebile nella sua sensibilità artistica.
A 17 anni lascia il Veneto per trasferirsi a Roma, città che negli anni Sessanta è il cuore pulsante della scena culturale giovanile. È proprio qui, tra i muri del leggendario Piper Club, che Nicoletta incontra il suo destino. Viene notata per la sua presenza magnetica e il look all’avanguardia, guadagnandosi presto l’appellativo di “ragazza del Piper”, simbolo di una generazione ribelle e affamata di novità. È in questo contesto che nasce Patty Pravo, nome d’arte ispirato – pare – alla locuzione dantesca “anime prave” o forse ai movimenti Provo olandesi. In ogni caso, un nome rapido, affilato, destinato a imprimersi nella memoria collettiva.
Il debutto discografico arriva nel 1966 con “Ragazzo triste”, che è anche la prima canzone pop trasmessa dalla neonata Radio Vaticana. Ma è due anni dopo, nel 1968, che arriva la consacrazione definitiva con “La bambola”, un successo clamoroso che scala le classifiche italiane e internazionali. Il brano diventa un’icona e lancia Patty nel firmamento della musica leggera, regalando alla sua voce un riconoscimento trasversale, anche oltre i confini nazionali.
Negli anni successivi, la sua carriera è un crescendo di successi e di trasformazioni. “Pazza idea” (1973), “Pensiero stupendo” (1978), “Il vento e le rose”, “Les étrangers”: ogni canzone è un tassello di un mosaico sonoro e stilistico sempre in evoluzione. Patty non si accontenta mai, si reinventa, sperimenta, osa. Nel 1997 torna trionfalmente a Sanremo con “…E dimmi che non vuoi morire”, scritta da Vasco Rossi, aggiudicandosi il Premio della Critica e riportando il suo nome in cima alle classifiche.
In tutto, parteciperà a dieci edizioni del Festival di Sanremo, arrivando nove volte in finale e conquistando quattro Premi della Critica: un risultato che poche altre artiste possono vantare. Nonostante una flessione negli anni ’80, Patty vive una seconda giovinezza artistica tra gli anni ’90 e 2000, rimanendo sempre un punto di riferimento della musica d’autore, con un pubblico trasversale e affezionato.
E anche oggi, a 77 anni, continua a sorprendere. Nel 2025 ha pubblicato il nuovo singolo “Ho provato tutto”, uscito il 21 marzo in digitale e distribuito in vinile autografato il 9 maggio. Un brano moderno, che racconta esperienze, eccessi e consapevolezze con la lucidità di chi ha attraversato la vita senza filtri.
Vita privata: passioni, amori e libertà
Se la carriera di Patty Pravo è stata anticonvenzionale, la sua vita privata non è stata da meno. Ha vissuto intensamente, rifiutando ogni etichetta, ogni schema prestabilito. Nel corso della sua vita si è sposata sette volte, di cui cinque con rito ufficiale. Tra i suoi compagni ci sono stati il batterista inglese Gordon Fagetter (1968), l’antiquario romano Franco Baldieri (1972), il chitarrista inglese Paul Jeffery (1976), il bassista statunitense Paul Martinez (1978), e infine il chitarrista Jack Johnson (1982), anch’egli americano.
Ma tra gli amori più noti e controversi c’è sicuramente quello con Riccardo Fogli, all’epoca componente dei Pooh. I due vissero una storia tanto passionale quanto turbolenta, culminata in un matrimonio simbolico con rito celtico a Gretna Green, in Scozia, nel 1973. La relazione fece scalpore e fu una delle cause principali dell’abbandono di Fogli dalla band. Tuttavia, la storia finì poco dopo, tra incomprensioni e tradimenti, lasciando comunque un segno profondo nella memoria collettiva e nella storia della musica italiana.
Patty non ha mai avuto figli, una scelta consapevole e dichiarata: “Non ho mai sentito l’istinto materno”, ha spiegato più volte. Oggi vive a Roma, ma mantiene un legame fortissimo con la sua Venezia, la città in cui tutto è cominciato.
Curiosità e aneddoti
Il nome “Patty Pravo”, oltre al fascino sonoro, nasconde suggestioni culturali. Secondo alcuni, richiama le “anime prave” di dantesca memoria; secondo altri, è ispirato ai movimenti giovanili dei Provo, attivi in Olanda negli anni Sessanta. Un nome scelto per essere veloce, provocatorio, internazionale. Proprio come lei.
Ha raccontato di aver provato quasi tutte le droghe, ad eccezione – ha precisato – di cocaina ed eroina. Senza mai glorificare gli eccessi, Patty ha sempre parlato della sua esperienza con sincerità disarmante, rendendola parte del suo viaggio umano e artistico.
La sua figura ha attraversato oltre sei decenni di musica, attraversando beat, rock, chanson, elettronica, pop d’autore. Eppure è sempre rimasta unica, fedele a sé stessa: non replicabile, non imitabile.